Prealpi Trentine – Fraz. Pregasina – Riva del Garda (TN)
Cima Nodice è un panettone roccioso che sorge sopra l’abitato di Pregasina, una frazione di Riva del Garda. Un tempo fa nota come Cima di Lè, oggi porta il nome dell’ufficiale austriaco Nodice che diresse le opere di fortificazione della sommità poco prima della Grande Guerra. Nel 1915 gli italiani riuscirono, dopo 5 giorni, a espugnarne la cima, mantenendola fino alla fine della guerra. Oggi sono presenti e visibili diverse fortificanti e trincee. Durante la discesa si percorre la “Scala Santa“ ovvero una serie di gradini intagliati nella roccia che conduce a una falesia dove si trova il Popò di Lè, un curioso monolito roccioso.
da Arrampicata Arco.com
Descrizione concatenazione vie:
Due ottime viette plaisir concatenabili anche in mezza giornata e che si fanno gustare per la loro posizione e panorama rispetto alla qualità della arrampicata ed estetica di linea. Per giornate spensierate all’insegna del sole e temperature miti, pure in inverno per la presenza del lago di Garda.
Accesso :
Da Riva del Garda verso la strada statale 240 che conduce nella Val di Ledro. Usciti dalla lunga galleria svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Pregasina e lasciare l’auto nell’ampio parcheggio sotto la chiesa link (attenzione che nei festivi potrebbe essere già pieno, nel caso lasciarla in una delle numerose piazzole che si trovano prima).
Attacco:
Salire la scalinata alla chiesa che termina nei pressi di una grande fontana con lavatoio. Seguire la strada direzione SUD e passata la chiesa ed il cimitero proseguire per circa 300m fino a che la strada si biforca. Tenere la destra e seguire indicazione sentiero 422 (cima Nodice) che dapprima sale su ripido fondo cementato e poi lascia il posto a comodo sentiero in falsopiano. Salire ormai verso l’evidente parete e prendere indicazione 429a ( Cima Nodice, scala Santa, 20min ). Poco dopo ad un grosso ometto si scende su sentierino sulla destra in direzione della base della parete. Scendendo leggermente si raggiunge un canale prima di una grande cengia. Qui gli attacchi divergono:
x il Disertore: si scende nel canale fino ad una piccola piazzola con un grande ometto e un albero sulla destra (scritta rossa sulla roccia “il Disertore“). Da qui una corda fissa consente di raggiungere la scomoda S0 (2 fix+cordoni+maglia rapida).
x Anima senziente (o la partenza della via “dei Tre”): si passa la grande cengia e si sale verso i resti di un rudere. Qui attacca Anima Senziente (scritta blu) e pochi metri dopo L3 del Disertore (evidenti fix su placca bianca)
35/45 min dal parcheggio
GPS avvicinamento:
Total distance: 2157 m Max elevation: 749 m Min elevation: 475 m Total climbing: 309 m Total descent: -40 m Total time: 01:02:49
La via è una combinazione di diverse vie nate in epoche diverse, che unisce due lunghezze di corda lungo lo zoccolo (aperte da Garbaini) un tratto centrale (aperto da Cipriani/Andrighetto/Vidali) e una variante d’uscita (salita da Bernardi).
Via dello Spigolo: Eugenio Cipriani e Beppe Vidali – Gennaio 1991
Via dei Tre: Eugenio Cipriani, Carlo Andrighetto – Dicembre 1990 e risistemata successivamente con Beppe Vidali
Via della Nicchia: Eugenio Cipriani e Beppe Vidali – Gennaio 1991
Via Cipriani-Zola: Eugenio Cipriani e Rosa Zola – Inverno 2010
Si consiglia raggiungere in breve la cuspide di cima Nodice che offre splendida visuale sul lago di Garda, monte Baldo, Stivo, valle del Sarca fino alle dolomiti di Brenta ed Adamello.
panorama verso N da cima Nodice
Poi scendere per la Scala Santa fino a passare la porta del Popò di Lè
Popò di Lè
e la bella ma dura falesia attigua. Poi per il percorso dell’attacco a ritroso in breve al parcheggio. Tot: 30 min
Note:
Vie concatenabili anche in mezza giornata a patto di non trovare altre cordate, in tal caso conviene partire sul Disertoreche solitamente ha meno coda.
Data la lunghezza dei tiri di corda molti risultano raggruppabili logicamente allungando bene le numerose protezioni.
Noi non abbiamo salito i primi 2 tiri del Disertore dati come 6a+ ma friabili.
Prestare attenzione alla qualità dei cordini e dove sono infissi, è normale che col tempo, intemperie ed usura questi si logorino.
Anima Senzienterisulta più varia, piacevole e continua della linea a fianco.
Compagni:
Claudio Bassoli
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C’era un uomo in Cina che amava le immagini raffiguranti i draghi. Tutti i suoi vestiti ed i suoi mobili erano decorati con questo motivo. Il dio dragone si accorse di questo amore profondo, così, un giorno, un drago vero si presentò alla sua finestra. Si dice che l’uomo sia morto di paura… A parole costui era di certo molto coraggioso, ma si rivelava tutt’altra persona al momento di agire.
N.Bertolani, R.Pittino, A.Tusini dal basso in 3 giornate da luglio ad ottobre 2020
var. “Traverso dei Sospiri” N.Bertolani, C.Bassolidall’alto in 4 giornate ottobre 2020
Descrizione generale:
Via dalla chiodatura sportiva ma dal spiccato sapore alpinistico ed esplorativo che sale il perfetto diedro e vince il tetto cercando sempre “il facile nel difficile“.
La partenza su roccia di granitica memoria cede presto il passo a terriccio. Segue un diedro dalla geometria euclidea che ci imporrà di usare circospezione e tatto per poi appenderci in sosta come insaccati. Un traverso fotogenico, il “Traverso dei Sospiri” più difficile a vedersi che a farsi, ci depositerà su un pulpito con esposizione da rapace. Segue una placca di roccia eccellente che pare rinnegare la genesi ofiolitica. Giunti sulla “Terrazza Belvedere” vi godrete forse un tenue tramonto in uno scenario di pacifica perfezione, sicuramente non avrete incontrato o sentito altra anima viva in tutta la giornata.
Via dal sapore unico, solo per intenditori. Astenersi collezionisti di vie.
Accesso:
A) Con guado del Dragone (consigliato):
Da N: Arrivare nei pressi di Montefiorino (MO) e dirigersi verso Frassinoro sulla SP486R. All’altezza del caseificio di Casola scendere a SX sulla via Cerratello (fontana d’acqua poco dopo) e seguire la stretta strada fino alla località Lago. Sul tornante appena prima del borgo tenere la DX (ignorare indicazioni Palagano) ed entrando nel piccolo borgo proseguire per poco più di 1 km. Parcheggiare in ampio spiazzo sulla DX, giusto sotto alla cresta che sale al monte Calvario. P qui (link)
Da S: Da Piandelagotti o Pievepelago (MO) arrivare a Sassatella sulla SP486R e proseguire verso Montefiorino. All’altezza della via Medola scendere a DX e seguire la strada passando la bella località omonima (ottima visione sul Parco delle Ofioliti e della via ma solo se si sale sulla sommità del Poggio). Parcheggiare in ampio spiazzo sulla SX, giusto sotto alla cresta che sale al monte Calvario. P qui (link)
B) Senza guado del Dragone (dall’alto):
Ad inizio stagione o dopo abbondanti piogge il guado del Dragone potrebbe essere difficoltoso, si consiglia quindi l’accesso dall’alto tramite 3 doppie sulla via stessa. P qui (link) sul tornante che serve il percorso del trekking delle miniere di Toggiano.
Attacco:
A1) Il più veloce:
Riprendendo la strada asfaltata dirigersi verso SUD per poco più di un centinaio di metri fino a che, in prossimità di un tornante, parte sulla SX una evidente carrareccia (targhetta di legno su albero ed ometto di pietra). Scendere ed inoltrarsi nel bosco seguendo alcuni bolli rossi e le targhette in legno ed abbandonarlo preferendogli una timida traccia sulla DX seguendo sempre ometti, bolli rossi e targhette. Quando la vista si apre sul greto del Dragone saremo alti sulla sua sponda sinistra con bellissima vista sulla via che ci aspetta. Scendere su terreno smosso e ghiaioso seguendo sempre ometti e bolli fino a portarsi nei pressi di un smottamento con alcuni grossi massi affioranti (1 fix per attrezzare eventuale doppia in caso di fango.
Giunti sul greto si guada per percorso non obbligato (legarsi in caso di acqua alta!) puntando all’evidente diedro fessura del primo tiro. Una targhetta (foto) alla base ne identifica l’attacco. Tot: 20÷30 min a seconda del guado
Total distance: 864 m Max elevation: 630 m Min elevation: 577 m Total climbing: 62 m Total descent: -27 m Total time: 00:37:04
Riprendendo la strada asfaltata dirigersi verso SUD per circa 650m fino a che un centinaio di metri prima di arrivare al Poggio Medola, parte sulla SX una evidente strada ghiaiata. Scendere ed arrivare sul greto del torrente e stando sulla sua sponda sinistra discenderlo direzione N. Per percorso non obbligato ma dettato dall’intuito e dalle condizioni del Dragone eseguire alcuni cambi sponda con pure qualche facile passo di arrampicata su bizzarre rocce conglomerate. In corrispondenza di alcune piscine naturali utile breve doppietta di alcuni metri da eseguirsi su una vite che esce da un sasso levigato. Si perviene quindi ad una zona di grandi ed affascinanti strapiombi che si evitano stando bassi sulla SX. Con alcuni passi su terriccio fangoso si perviene di fronte alla serpentinica placca verdastra di attacco della via. Guadare per l’ultima volta (legarsi in caso di acqua alta!) puntando all’evidente diedro fessura del primo tiro. Una targhetta (foto) alla base ne identifica l’attacco. Tot: 1/3 h a seconda dei guadi e del livello dell’acqua.
B1) Se si è P nei pressi della Miniera di Toggiano:
Scendere per l’evidente stradina di servizio dell’abitazione che ben presto ad un bivio, tenendo la SX (palina informativa), diviene largo sentiero. Scendere fino al greto di un torrente e passare un ponte di legno. Risalire ed attraversare un ampio spiazzo da pic-nin. Proseguire per il sentiero e quando questo sale a SX preferirgli la traccia che rimane orizzontale non prendendo quota. Il sentiero diverrà sempre più rado ma seguendo ometti ed alcuni bolli rossi si perviene ad un crestina rocciosa che si scende ed aggira per portarsi su una cengia esposta. Percorrerla stando in quota e puntando ad una corda fissa che agevola in presenza di insidiosa erba bagnata. Risalire ancora pochi metri su un’altra cresta e poi ridiscenderne il crinale che porta alla ormai evidente “Terrazza Belvedere” ove si troveranno i due ancoraggi per attrezzare la prima delle tre corde doppie.
D1 = Prima doppia da 20m, si arriva ad una sosta su catena.
D2 = Seconda doppia da 25m, si scende tra i resinati puntando ad un pulpito con catena “Pulpito del Sole“, giusto pochi metri a dx del grande tetto.
D3 = Terza doppia da 35m, a goccia d’acqua si perviene all’attacco della via, su una piazzola di ciottoli tra la parete principale ed un grosso masso.
Tot: 30 min / 1h a seconda della velocità delle manovre.
Salire per il regolare diedro fessurato di roccia eccellente. Integrare con un nut medio tra il primo e secondo fix ed un friend #2 tra il secondo e terzo . Dopo le difficoltà son finite ma procedere su cengia esposta fino ad S1 da attrezzare su 2 resinati.
L2
20
6a, 6a+
7
Salire verticalmente sulla sosta o stando in placca od usando lo stretto camino. Presto si deve spaccare sull'”Angolo dello Psicologo” per cercare i poveri appoggi sulla facciata sinistra. Con bella arrampicata tecnica si sale verticalmente fino ad un breve passo in leggero strapiombo sotto la sosta (chiave). Questa la si attrezza su 2 resinati.
L3
15
5b, 5c
7
“Traverso dei Sospiri”. Traversare orizzontalmente usando alcuni appigli fin troppo generosi ma soprattutto appoggi obbligati. A metà salire leggermente per cercare due incastri sotto al tetto, traversare ancora ed uscire dal tetto con movimento che obbliga ad una bella spaccata. Sosta “Pulpito del Sole” in bella esposizione su 2 resinati con catena.
L4
25
6a
10 res.
Alzarsi dalla sosta verso SX su strapiombino ben ammanigliato. Immettersi nella “Placca dei Sogni” di eccellente roccia fin sotto ad un piccolo arco strapiombante che si vince con elegante arrampicata. Dopo il terreno si abbatte e si arriva presto alla comoda sosta su 2 resinati con catena. Libro di via.
L5
15
4b
4
Per percorso non obbligato ma dettato dai fix salire la bella e facile placca fino a che si sbuca sul pianoro sommitale “Terrazza Belvedere”. Sosta su 2 resinati.
sviluppo/diff
110
m
6a+ (6a obbl), RS2, TD-, 2 imp.
Ritorno:
Per gli accessi (A):
Discesa in corda doppia:
D1 = Prima doppia 20m. D2 = Seconda doppia 25m, si scende tra i resinati puntando ad un pulpito con catena “Pulpito del Sole”, giusto pochi metri a dx del grande tetto. D3 = Terza doppia 35m, a goccia d’acqua si perviene all’attacco della via, su una piazzola detritica tra la parete principale ed un grosso masso. Si ritorna a ritroso per il sentiero di accesso (A1) Tot: 30 min / 1h a seconda della velocità delle manovre
Per l’accesso (B):
Si ritorna a ritroso per il sentiero di accesso.
Tot: 20 min
Note:
Portarsi qualche friends medio grande #2 o #3 + nuts per integrare ove possibile su L1 ed L2, dopo superflui.
La via è stata aperta dal basso a più riprese in prevalente arrampicata artificiale di A1, la variante del “Traverso dei Sospiri” è stata creata per dare la possibilità di salire tutto “in libera” una linea sennò molto esigente.
Portarsi qualche bicchierino da caffè che potrebbe rivelarsi utile al libro di via ed anche qualcosa di piccolo e personale che si vorrebbe lasciare ai prossimi ripetitori.
Se ci si cala dall’alto e non si è sicuri di uscire lasciare 2 fisse, una all’ultima sosta ed una proprio sul “Pulpito del Sole”. E’ una ovvietà lo so, ma oltre al fatto di cercare di chiamare il soccorso alpino SOLO in casi di incidenti seri e come ultima possibilità, c’è anche il fatto che quasi sicuramente non sapranno dove siete e come operare.
Vietta simpatica ed ottimamente protetta, con esposizione favorevole alle mezze stagioni e non solo. Permette un graduale e sicuro approccio alla dolomia delle Piccole Dolomiti.
Si divide in due sezioni distinte e diverse. Se i primi tre tiri sono su bella e solida placca compatta ottimamente protetta a fix resinati, segue una seconda dal sapore alpinistico ove le protezioni e soste sono ancora a prova di bomba ma la distanza è nettamente superiore ed impone qualche integrazione. Non è raro uscire poi in cima sulla torre nel momento in cui le tipiche nebbie si diradano, e questo dona un sapore particolare.
Peccato solo gli ultimi tiri perdano di bellezza e divengano un po’ vegetati, ma danno alla salita quel senso alpinistico sennò sportiva.
D’altronde se non avete mai rinviato o fatto sosta su un basso pino mugo, allora vuol dire non avete mai arrampicato da queste parti!
Accesso:
Parcheggiare al Rifugio Campogrosso o vicino la sbarra dopo la malga omonima, imboccare il sentiero del Re e passare in rassegna il Baffelan, Primo e Terzo Apostolo. Dopo poco imboccare il sentiero 175A Bruno Peruffo (ex: sentiero della Loffa ) fino all’evidente boale che scende dal passo delle Giare Bianche (scritta rossa su sasso). Lasciare il sentiero per salire sul bianco greto del vajo che tramite tracce, qualche salto roccioso e roccette conduce alla base di un pendio boscoso. Salirlo tagliando verso SX (viso monte ) e sopra a questo in direzione opposta traversare in falsopiano fino sotto alla I torre delle Giare Bianche (via le Ricette di Elena ed Alba Nueva).
Traversare ancora a DX (faccia monte) ed in breve si arriva alla base della parete su una bella ed evidente placca grigia. 2 fix e scritta alla base (molto tenue) segnano l’attacco. Tot: 45′ / 60′ dal Rifugio Campogrosso
Su per bella e solare placca appoggiata con singolo più tecnico appena sotto la sosta. Sosta 2 golfari + 1 fix, tutti resinati.
L2
25
5b (1.passo 5c)
7 fix
Sempre per placca ma più verticale e con alcuni movimenti tecnici prima della sosta. Sosta 2 golfari + 1 fix, tutti resinati
L3
25
5b
8 fix
Verticalmente sulla sosta a rinviare (allungare) poi breve traverso a sx con tecnici movimenti. Su per placca che verticalizza man mano si sale e con alcuni punti friabili. Uscita originale afferrando uno naso strapiombante su comodo terrazzino di sosta. Sosta 2 golfari + 1 fix, tutti resinati
L4
20
III+, III
3 fix
Fine delle difficoltà, su spigolo rotto e con protezioni più distanti. Sosta 2 golfari, tutti resinati
L5
25
IV-, III
2 fix
Su per pilastro facile ma esposto. Attenzione quando si abbatte a traversare in zone rotte a fianco di pilastrini fessurati. Sosta 2 golfari, tutti resinati.
L6
30
III, II
1 fix
Tra mughi e rocce rotte si traversa sotto la cuspide della torre fino alla sua base (2 golfari x eventuale sosta), quindi si risale puntando leggermente a DX al canalino mugoso (1 fix). Nel canale si trovano mughi a cui assicurarsi (2 vecchi cordoni in loco) uscendo sulla DX su comoda ed esposta sosta su 2 golfari. Ignorarla e proseguire in verticale per rocce rotte fino alla larga cuspide su piano inclinato (2 golfari)
sviluppo
145
m
gradazione
5b, 5c (5b obbl.)
D, S1+RS2
6L, 2 imp.
Ripetizione del:
2020/08/22: Giulia Gualdi, Marcello Fabbri e Dario Manzini
2011/10/01:Paolo Dante Gatti, Marco Bulgarelli
Discesa:
discesa con 4 doppie. Le prime 3 soggette ad incastri consiglio tenere corte a 30m poi da S3 si raggiunge la base con una unica doppia filante da 55m (od una da S3->S1 + un’altra da S1 a terra). A ritroso poi al luogo di partenza ( rif. Campogrosso o Malga Cornetto) Tot: 1.5-2 h a seconda della doppie
dalla vetta ci si cala con una doppia da 15m dal versante opposto alla salita e tenendo la DX (viso monte) fino alla forcella tra le due torri. Si prosegue direzione W sulla gengiva mugosa che collega alla I torre delle Giare Bianche 1743m ( ! esposto) fino ad incontrare il sentiero di arroccamento 149 nei pressi di una galleria, vicino al Passo delle Giare Bianche 1675m. Da lì tiene direzione S verso il Baffelan e Passo delle Gane 1704m ove si svalica sull’altro versante ed in breve si torna al rif, Campogrosso (soluzione non testata) Tot: 1 h Vedi foto:
Particolare doppia di discesa (1 cordata) e ricongiungimento al sentiero di arroccamento.
Note:
Prestare attenzione alle ultime 3 lunghezze friabili ma che danno il sapore alpinistico alla salita, compresa l’uscita in vetta da non farsi mancare.
Via non sostenuta e che permette un approccio graduale e sicuro alla particolare dolomia delle Piccole.
Malgrado due ripetizioni ancora oggi non saprei di preciso come congiungermi dalla cima al sentiero di arroccamento. Ho testato una doppia sul versante NW ma senza successo.
Via sconsigliata agli aracnofobici.
Cartina:
Sengio Alto Piccole Dolomiti
GPS
Total distance: 3988 m Max elevation: 1703 m Min elevation: 1419 m Total climbing: 537 m Total descent: -400 m Total time: 11:24:16