Pompeano

Borgo medievale di Pompeano

foto tratta da www.comune.serramazzoni.mo.it

Incantevole borgo dominato da un castello che si erge su una rupe di origine vulcanica.

L’incantevole borgo medievale è dominato dall’antico Castello che si erge su un sasso di origine vulcanica sottomarina, l’ofiolite (detta anche serpentino).

l primo documento ufficiale in cui viene nominata Pompeano risale al 926 d.C. ma i ritrovamenti di alcuni resti di utensili e vasellame fanno risalire la presenza umana in questo luogo fin dal XV sec a.C., circa 3500 anni fa (età del Bronzo)

Successivamente fu abitato da Etruschi e Romani.

Il nome di Pompeano infatti deriva probabilmente da una ricca famiglia romana proveniente da Pompei.

Pompeano fa parte del Comune di Serramazzoni solo dal 1860. Prima di questa data la sua storia è da ricercarsi in quella del Contado di Gombola i cui signori, di origine longobarda, costituivano una delle famiglie più potenti della montagna modenese.

Nel 1416, i da Gombola perdettero il feudo in favore dei Cesi che lo tennero sino all’arrivo delle armate francesi di Napoleone nel 1796.
Sembra una visione dell’immaginario romantico l’antico borgo di Pompeano con la chiesa di San Geminiano al Sasso, arroccato sulla grande rupe ofiolitica, baluardo sulla valle del rio Cervaro verso il torrente Rossenna.
Si accede a questi luoghi percorrendo la rampa che sale dal paese, quindi varcando l’arco gotico del portale.
Ci si ritrova, così, nella cerchia delle mura merlate, in parte superstiti, dove s’innalzano i ruderi del castello che sino ai primi del Quattrocento apparteneva ai conti Da Gomola o Gombola, con il torrione duecentesco e la torretta colombaia cilindrica.
Il vicino palazzetto in pietra, già dimora dei successivi feudatari, i conti Cesi, conserva all’interno il monumentale salone con un grande camino, un soffitto a travature dipinte e pareti decorate nel Seicento con stemmi dei Cesi di Gombola e dei Cesi di Roma.

Nacque in funzione del castello, come sua cappella, la piccola chiesa ora intitolata a San Geminiano, vescovo e patrono di Modena, rappresentato in un dipinto ottocentesco di gusto popolare, posto sull’altare maggiore; una dedicazione che probabilmente risale all’assoggettamento di Pompeano al Comune di Modena, nell’anno 1179.

Il castello di Pompeano

“Aggrappata alla sommità di una massiccia rupe ofiolitica costituita da rocce  serpentinose, la rocca medioevale di Pompeano è raggiungibile salendo una breve rampa che si inerpica sul masso a partire dal borgo sottostante.
All’interno del perimetro fortificato, al quale si accede attraverso un portale ad arco acuto, si distingue il palazzo feudatario, la cui sala di rappresentanza è decorata con volute e stemmi dei Cesis di Gombola e dei Cesis di Roma.
L’edificio, caratterizzato da due ordini sovrapposti di sobrie finestre trilitiche di probabile fattura duecentesca e da un discutibile portichetto in stile neogotico risalente al secolo XIX, fronteggia la Chiesa di San Geminiano al Sasso, fino agli odierni restauri lasciata purtroppo in stato di semiabbandono.
Sempre all’interno della cinta muraria si trovano il torrione di avvistamento a pianta quadrata edificato sul punto più alto del pianoro , la torre campanaria costruita nel XVIII secolo nei pressi dell’ingresso ed isolata rispetto alla chiesa, nonché una torre colombaia circolare.
Il complesso, situato in posizione dominante sulla valle del Rio Cervaro dirimpetto alla spettacolare parete denominata la Vanga del Diavolo , è difeso naturalmente su tre lati dallo strapiombare della rupe e su un lato dalle mura merlate.
Secondo le fonti già sul finire del XII secolo Pompeano era ricompreso nel territorio posto alle dipendenze dei Da Gomola, i feudatari di origine longobarda signori della contea di Gombola.
Nel 1416, estintosi il casato dei Da Gomola, il borgo ed il castello furono assegnati da Nicolò III d’Este alla famiglia Cesis che li tenne sino al 1796. Solo per un breve periodo i nuovi feudatari utilizzarono il castello come residenza permanente. In seguito i Cesis soggiornarono a Pompeano saltuariamente, preferendo quali residenze permanenti prima il castello di Gombola, franato nel 1597, e successivamente il palazzo di Talbignano.
L’utilizzo parziale della struttura fortificata ha impedito la completa trasformazione della destinazione d’uso da militare-residenziale ad esclusivamente residenziale; in ragione di ciò è ancora possibile osservare, caso assai raro nella nostra regione, la complessione medievale del fortilizio, che si caratterizza per la presenza di un ampio spiazzo all’interno della cinta muraria molto funzionale alle esigenze belliche.”
 
 
Visite al castello su prenotazione (di solito il sabato):
Tel.  0536 952797
Piumi Pier Luigi
 
fonte www.comune.serramazzoni.mo.it
 

Il Castello da nord


Il borgo salendo al Castello


Le cinta difensive


La scalinata di accesso

Bellissima di giorno
Suggestiva di notte

Il portone con volta ad arco gotico


Il mastio, la prima costruzione medievale (941 d.c.)

Mastio lato S, con in evidenza la porta di ingresso a prova di assedio
Mastio lato N, evidente la base ofiolitica e sulla sx l’oratorio medievale con la chiesa di ampliamento

L’oratorio


La chiesa di San Geminiano

Chiesa di San Geminiano di notte

La Vanga del Diavolo

Vanga del Diavolo a dx (N) e Pompeano a sx (S)

Approfondimento sulla Vanga del Diavolo sul sito del Comune di Serramazzoni


Curiosità:

La grotta Tassoni e lago di Pompeano
La rocca ha al suo interno una falda freatica e per questo sul fondo si trova un piccolo specchio d’acqua, che ha dato origine a una grotta di circa trenta metri di lunghezza. La grotta, scoperta per caso da un bambino del luogo, cela al suo interno alcuni geotritoni (una salamandra endemica) e un laghetto sotterraneo di circa venti metri di profondità.

Nei dintorni:


Concerto d’organo nella Chiesa

Meteo:


Meteo Prignano sulla secchia

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