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via Raggio di Luce

Pietramaura di San Leo 520m

San Leo (RN)

Via simpatica in contesto ambientale collinare ma dalle ampie vedute, soprattutto verso il mare e l’arroccato San Marino.
Visita a San Leo post arrampicata quasi d’obbligo.


Apritori:

Difficoltà:

Obbligatorio:

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Sviluppo:

Quota:

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Esposizione:

Ubicazione:

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Tipo terreno:

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Bellezza:



Accesso:

Autostrada A14, uscita Rimini Nord. Seguire le indicazioni per San Leo (SS258). Superata la località di Pietracuta svoltare a sinistra (indicazioni per San Leo). Superare la località “Collina” e, poche decine di metri dopo il cartello “Ponte Gualdruccia”, svoltare a destra con curva a gomito (indicazione per Tausano). Proseguire per qualche centinaio di metri su strada bianca e parcheggiare nelle vicinanze di una strada sterrata che scende verso destra (cartello con foto ed indicazione della falesia).
Link al P
! Attenzione: purtroppo negli anni si segnalano problemi agli accessi siccome su proprietà private. Informarsi bene prima e nel caos P sulla statale.


Avvicinamento

Imboccare la strada sterrata in discesa che dopo pochi minuti porta alla falesia all’attacco dei monotiri. Proseguire su sentiero e superare tutti i monotiri zona classica e l’attacco della via “Diretta dello spallone”.
L’attacco di “Raggio di luce” si trova qualche decina di metri più avanti, in corrispondenza di un masso a lama staccato appena sotto il sentiero, fittone resinato e piccola targhetta metallica. Questo masso si trova in basso in posizione nascosta e poco visibile dal sentiero.
Dopo tale masso inizia un sentiero in discesa attrezzato con catena.
Nel caso si fosse arrivati al tratto attrezzato, tornare indietro di una decina di metri.


Schizzo via:


Relazione in PDF:


Relazione salita:

L1 = 50m. 5b, 5c+, 6a+ (6a obbl.)

Risalire il basso ed infido zoccolo appoggiato ed attaccare la parete verticale. Superare dapprima una liscia placca scura (5b) e successivamente uno strapiombo giallo (5c+, roccia friabile). Risalire la soprastante e difficile placca grigia solcata da una fessura (6a+ passaggio chiave, roccia instabile), poi su difficoltà più contenute raggiungere la cengia alberata dove si sosta. (50m, 5b, 5c+, 6a+, tiro chiave di continuità, 19 spit)

L2 = 30m. 4c

Traversare verso destra su cengia detritica friabile per una decina di metri, risalire poi in obliquo una serie di muretti instabili (4c) intervallati da tratti di terreno erboso fino ad una cengia dove si trova la sosta, in comune con la via “Super ago”. Qui è presente un grosso cordone che permette di abbandonare la via imboccando un’esposta cengia verso sinistra (30m, 4c, 9 spit)

L3 = 25m. 5a, 5c

Ignorare gli anelli resinati che partono verticalmente (via Super Ago) e seguire invece gli spit verso destra. Superare una rampa e la successiva liscia placchetta (5a) fin sotto ad uno strapiombo. Superarlo direttamente con passaggio atletico (5c) e risalire in obliquo a dx fino alla sosta su spigolo (Sosta del Poeta). Questo tiro può essere concatenato con il successivo se si allungano bene e saltano alcune protezioni (7 spit)

L4 = 25m. 5c

Spostarsi a sinistra in corrispondenza di uno spigolo. Aggirarlo e, dopo un brevissimo traverso, superare con bei movimenti delicati la verticale ma solida parete soprastante (7 spit)

L5 = 20m. 3C, 1 passo 5a

Dalla sosta si può scegliere fra due possibili vie di salita. E’ possibile traversare verso sinistra seguendo una facile ma instabile cengia (spit), oppure risalire la breve placchetta immediatamente sopra la sosta (passo 5a, 2 anelli resinati). Da qui per breve, facile e panoramica cresta fino alla vetta, nelle immediate vicinanze di un alberello (sosta su catena, cassetta metallica con libro di via) ( 3 spit)


Discesa:

Con attenzione: facile ma esposta arrampicata in breve alla spalla sotto la vetta (tranne gli esperti meglio procedere assicurati).
Da qui due possibilità:
1. verso Ovest, traccia di sentiero in piano che porta alla sella boscosa. In discesa verso Sud nel rado bosco si ritorna all’attacco.
2. direttamente verso Sud Ovest. Seguendo ometti e canalini di roccia in parte attrezzati con cavetti di acciaio, per traccia logica fino a immetterci nella discesa precedente.


Note:

  • Nonostante si tratti di una via sportiva, la roccia si presenta spesso friabile e detritica.
    Per questo motivo è indispensabile procedere sempre con tatto e sensibilità usando il casco ed estrema attenzione. Provare la tenuta delle prese per evitare cadute e scariche sulle cordate sottostanti.
  • Ci giunge notizia che grazie ai soliti “arrampicatori maleducati” la proprietà del sito ne ha interdetto il parcheggio e frequentazione. Queste notizie portano sempre un velo di amarezza ed indignazione per lo stato di inciviltà che ormai regna anche in questo sport.
  • Eros Rossi la apriva il 5 febbraio 2011 (link all’approfondimento sull’apertura)

GPS:


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