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Alpi Centrali Pilastri Rogno relazioni rock climbing Sport Climbing

Gorby Ronnie

Pilastro dei Pitoti (graffiti) 530m
Rogno (BG)

Se non fosse per la vicinanza delle costruzioni e rumore antropico parrebbe essere sulle placche della Sbarua o di Arnad. Veramente notevole il grip e la roccia, almeno su questa via.
L’arrampicata non è mai di forza ma piuttosto impone un corretto uso e fiducia dei piedi, come dovrebbe essere sempre in questa disciplina.


Apritori:

Difficoltà:

Obbligatorio:

,
,

Sviluppo:

Quota:

Esposizione:

,

Ubicazione:

,

Tipo terreno:

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Bellezza:


Accesso:

Parcheggiare nel comodo ed ampio spazio del cimitero del paese (link al P) ed imboccare il sentiero che sale alla sinistra per prato ed entra nel bosco. In breve si è ai piedi delle strutture rocciose.
Il primo settore che s’incontra è la Piramide di Cheope.
Percorrere la traccia principale che sale diagonalmente verso destra (viso monte) seguendo le indicazioni per il Corno Pagano e poco dopo si raggiunge la placca basale del Pilastro dei Pitoti.
La prima via sulla sx è la Pastasciutta e Scaloppine, a seguire la Anestesol sublime e poi la nostra linea che attacca all’estrema destra della placconata, con scritta sbiadita gialla Gorby Ronnie e primo fix a 5m da terra!

Tot: 15/20 min

Total distance: 1762 m
Max elevation: 531 m
Min elevation: 213 m
Total climbing: 364 m
Total descent: -363 m
Total time: 07:23:46
Download file: Pilastri.Rogno-via.Gorby.Ronnie_2023-04-29.gpx

Foto tracciato:


Schizzo:


Descrizione dei tiri:

L1:

salire la placca lungo una larga fessurazione tenendo sempre a mente i fix artigianali da seguire (ignorare spit a sx).
In verticale per un diedro sino a raggiungere la comoda e larga terrazza (! detrito) dove si trova la sosta a dx su un masso triangolare staccato dalla parete (2 spit + catena e cordone + anello calata). Volendo si può usare la più comoda sosta di Anestesol sublime.
40 m, 5a, 6 spit (integrato con 1 nut medio + friend #2)

L2:

obliquare a destra sotto ad un largo diedro sormontato da un tetto triangolare. Traversare bassi a destra (proteggersi con friend #2 o #3) sotto al tetto e poi per placca prima a destra e poi a sinistra con passo tecnico (6a su vena di quarzo). Se le corde scorrono male conviene fare sosta ad una cengetta quando ad altezza occhi si ha una evidente vena di quarzo e si riesce ad unire, con un lungo cordino, un fix artigianale con quello superiore in inox omologato. (vedi foto)
30 m, 5b, 1 passo 6a, 5 spit (integrato con 2 friend )

L2b:

(! si è reso necessario per l’attrito delle corde anche se sfalsate):

Salire la vena e poi uno strapiombino sino alla sosta (1 spit+1 spit con anello).
15 m, 5c, 3 spit.

L3:

obliquare leggermente a destra e poi dritti per placca sino a raggiungere il terrazzino con sosta (1 spit+1 spit con anello).
35 m., 4c, 5b, 3 spit.
Più a sinistra si trova una cengia con altre due soste di Pastasciutta e Scaloppine ed Anestesol sublime che useremo per le doppie. 

L4:

rimontare il pilastrino sopra la sosta e proseguire su bellissima placca quasi verticale stando sulla destra ed usando fessurazioni, sino a raggiungere la terrazza sommitale e sostare (1 spit+1 spit con anello scomodi).

25 m., 5a/b, 3 spit.

Da qui, volendo, è consigliabile concatenare altre 2 vie appena sopra la via delle Capre e la Top Gun

L5 – Via delle Capre:

“Aperta da Romele Facchinetti, A. Lenzi e D. Conti nel 1984”:
Dritti per placca facile fino ad uno tecnico strapiombino, poi sosta ad una larga terrazza con piante (pianta con cordone+maglia rapida).
45 m, 4c, 4 spit.

L6 – Via Top Gun:

“Aperta da Romele Facchinetti e L. Ducoli nel 1986”:
Seguire la terrazza erbosa obliquando a sinistra sino a raggiungere la successiva placca.
Salire dritti e poi spostarsi leggermente a destra, in un tratto più verticale, fino all’ultima sosta (2 spit, uno con anello).

40 m, 5a, 4 spit.


Compagni:

ripetizione del 29/04/2023 con Riccardo Pittino e Mirco Prandini

Cordata amici vicino: Alessandro Magnani e Fabio Scaglioni


Discesa:

DOPPIE:
Scendere la via Delle Capre e Top gun ognuna con la propria doppia tornando sulla cima del Pilastro dei Pitoti al termine di Gorby Ronnie o Anestesol sublime.
Ora si può:

  • scendere con altre 3 doppie dalla via Anestesol Sublime (attenzione all’ultima sulla terrazza che ha molto attrito)
  • oppure scendere sul sentiero inizialmente attrezzato con corde fisse che si intravede sulla sommità del pilastro alla sx. (soluzione non testata).

Note:

  • Spittattura artigianale distante, mal posizionata e di dubbia tenuta (foto) obbligano ad avere ben saldo l’obbligatorio e comunque saper integrare ove possibile con friends e nuts che quando “vanno giù” però danno a volte più sicurezza che questo tipo di datata chiodatura.
  • Se non fosse per la vicinanza delle strutture e rumore antropico parrebbe essere sulle placche della Sbarua o di Arnad. Veramente notevole il grip e la roccia, almeno su questa via.
  • L’ultima doppia che deposita a terra dalla terrazza delle prime soste è soggetta a bloccaggi dati dall’attrito ed il posizionamento delle stesse.
  • Simpatici aneddoti sulle aperture in uno scritto di Will dei Sassbaloss di cui consiglio la lettura 🙂
  • La genesi del nome rimane un mistero. Sarà dovuta ai due capi di stato in piena guerra fredda: Ronald Reagan e Michail Gorbačëv, oppure ad uno sconosciuto 45 giri ?

Bigliografia:


Meteo:


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Brentino relazioni rock climbing Sport Climbing Turan val d'Adige

Cielo del Nord

Parete di Turan, 290 m

Monte Cordespino – Brentino (VR)

Un piccolo tributo a tutte le vie che ci hanno fatto sognare qui in val d’Adige in particolare a quelle di Sergio Coltri a cui dedichiamo la via.
Speriamo piaccia alle future generazioni almeno una frazione di quelle vie che i “signori della val d’Adige” hanno saputo creare negli anni d’oro delle aperture pioneristiche, con pochi chiodi ed ancora meno spit.

Che la vita riprenda e sia lieve per chi ha il cuore aperto e leggero.

Per chi in sosta saprà fermarsi veramente ed aprire lo sguardo sulle montagne, a nord, al cielo del nord.

“Dedicata a Sergio Coltri”

Apritori:

Nicola Bertolani ed Anna Tusini (in 8 giornate nov 2020- aprile 2021)


Accesso:

Uscita Affi, direzione Rivoli- Brentino, dopo abitato Tessari sulla strada principale parallela alla A22 si incontra sulla destra il Cristo della Strada. Dopo 100m appena passato un sottopasso sulla sx si parcheggia (lasciate auto fuori dalla sbarra) nei pressi di una fabbrica (P maps link).
Si segue la carrareccia a dx della fabbrica verso S fino ad incontrare un traliccio della tensione. Lo si aggira verso S per traccia tra vegetazione bassa puntando ad un secondo traliccio verde.
Non appena si calpesta del ciottolato si può girare a dx (ometto) per traccia che in breve diviene marcata e passa a fianco di un grosso basamento di cemento.
Facilmente si intercetta il sentiero principale (a sx attacco Diedro degli Elfi) e dopo pochi metri a dx si accede alla base del diedro bianco di attacco, sul sentiero, segnato da una targhetta metallica con nome via.
tot: 10/15 min dal P.


Foto parete:

Schizzo via:


Relazione tiri:

tiromdifficoltàdescrizione
L1306a, 1 p.sso 6a+Attaccare il diedro bianco che presto oppone un piccolo strapiombino. Traversare a SX per portarsi sotto a delle caratteristiche canne che si superano con arrampicata atletica. Sopra spostarsi su bella placca con andamento leggermente a sx fino alla comoda sosta su 1 resinato + 1 fix. (10 fix)
Questo tiro si può salire anche come monotiro a moulinette al ritorno dalla Diedro degli Elfi.
L230IITiro di trasferimento. Per cengia elementare ma esposta traversare a sx fino a che si perviene alla comoda sosta su 2 fix con anello, possibile calata da 35m. (3 fix.)
L3305b, 4cSopra la sosta traversare a sx sotto ad uno strapiombino per bella placca rugosa a gocce. Appena possibile salire un masso aggettante e poi per facile placca si perviene alla sosta su 3 resinati. (8 fix) 
L4454c, 5aCon andamento diagonale verso dx per placca fino ad una sporgenza fessurata oltre la quale si vince uno strapiombino su bella roccia a lame. Proseguire alla sx del canale su placca lavorata intervallata da cenge fino a pervenire sotto ad una fascia strapiombante ove si traversa orizzontalmente verso dx fino alla sosta su 2 resinati. (14 fix)
L5256aVerticalmente sopra la sosta per placca fino ad entrare in un diedrino sbarrato da un tetto. Con passo tecnico spostarsi a sx e rimontare su belle placche fino ad una cengia erbosa. Vincere uno strapiombino e subito dopo spostarsi a dx per tecnica placca con grossa clessidra che in breve fa guadagnare la sosta da allestire su 2 resinati con catena o 2 resinati (10 fix)
L6406a, 1 p.sso 6a+Verticalmente sopra la sosta per compatta placca che si sale con eleganti movimenti fino ad una larga fessura. Spostarsi leggermente verso dx con arrampicata varia fino ad un lisco bombè di non facile lettura. Sopra un diedrino accennato ed altra tecnica placca fino alla fine del pilastro ove si traversa (allungare protezione) a sx e rinviando due piante si giunge alla comoda sosta su 2 resinati con catena e libro di via (10 fix + 2 cordini)
sviluppo200m
gradazione6a+ (6a obbl.), S1, II imp.

Discesa:

  1. SENTIERO
    Per traccia verso N (a dx viso monte) segnata con bolli blu si scende dapprima in direzione N e poi E. Per bosco su ripido terreno detritico e terroso si scende o tramite facili ma delicate arrampicate di II oppure sfruttando le comode e numerose corde fisse con nodi nei punti più esposti.
    Possibilità di effettuare qualche doppia su maillon od anello (non rubare!) in caso di pioggia o piede non sicuro.
    Al termine ci si ricongiunge ad una comoda traccia che solca la base della parete e con andamento verso S in breve riporta all’attacco.
    Dopo 10m il sentiero si biforca in corrispondenza di un ometto adagiato su albero. Qui tenere la SX e scendere dapprima verso un grosso basamento di cemento e poi per ometti e tracce a ritroso fino al P.
    Tot: 30-45 min.
  2. Con 3 DOPPIE attrezzate (da evitare in caso di altre cordate sulla via)
    • D1 = 32m, da S6 su catena tenere leggermente a dx (viso monte) e poi scendere nel canale tra la Diedro degli Elfi e l’ultimo tiro della Cielo del Nord fino alla sosta S5 su catena + 2 resinati (! friabile)
    • D2 = 32m, da S5 si scende verticalmente tralasciando la S4 e puntando più sotto ad una sosta su cengia sempre su catena resinata adibita solo per doppia.
    • D3 = 60m, si buttano le corde verso dx (viso a valle) evitando le piante sul pianoro sotto. Giuntici sopra si tiene la sx (viso a monte) fino ad una serie di strapiombini che ci permetteranno di divertirci nel vuoto fino a che si perviene alla base a circa 3 metri dal sentiero.

GPS:


Visualizza mappa ingrandita

Link a OpenStreetMap


Note:

  • La Parete del Turan essendo a metà tra i Tessari e la mecca dell’arrampicata rappresentata dalle pale centrale di Brentino, ha le caratteristiche miste tra le due. Tratti di roccia magnificamente lavorata e compatta si mischiano ad altre in cui il friabile impone una certa circospezione. Nel complesso però l’arrampicata è assai varia e dona diversi stili.
  • Rumore dell’autostrada e ferrovia infernali.
  • Consigliabile portarsi dietro un piccolo tronchesi e guanti in pelle per pulire un po’ l’accesso dalla fabbrica che risulta facilmente invaso dalla bassa vegetazione e rovi, soprattutto ad inizio stagione.
  • Via aperta in prevalente arrampicata artificiale dal basso in 6 giornate spalmate in 6 mesi.
  • Il nome della via è sorto spontaneo durante una delle giornate di apertura, quando calati al tramonto il cielo a nord si infiammò ed al ritorno Nick Drake suonava nell’abitacolo.
  • Birra con piada post arrampicata dalla Gigia a Brentino o merenda dalla Miki a Rivoli sono parte integrante dell’esperienza arrampicatoria Brentiniana. Buon divertimento.

Meteo:

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