SassoMorello 670m
Prignano sul Secchia (MO)
Ci sono quelle volte che vai così di fretta che cerchi di tagliare.
N.B.
Tagliare la strada, tagliare una conversazione, tagliare con i perditempo, tagliare con le persone che in quel momento senti non ti stanno ridando ma solo prendendo, tagliare con gli affetti anche se non te ne rendi conto.
Tagli, sforbici ed usi l’accetta e se non stai attento arrivi fino alla base, fino alle radici e lì cadi.
Questa vietta è forse nata per questo. Mi trovavo a correre, in ritardo come sempre nella mia vita, cercando una scorciatoia, mi sono infilato in un budello solo all’apparenza più corto.
La strada in breve ha perso la comoda pavimentazione, è divenuta sterrata e poi piena di buche, ha imposto di rallentare.
Solo allora si riesce ad alzare la testa, a guardare oltre il ciglio.
Si osserva e si riesce a vedere ciò che prima era solo scontato passare e che esistesse in quella posizione.
La vista si può aprire.
Una vallata verde e rigogliosa che nel suo movimento di dilatazione a due braccia ti accoglie ed invita a percorrerla camminando, non correndo.
Il Sassomorello mi è apparso così, una promessa di roccia, una croce, una rocca ed annesso borgo su uno sperone di tetro ma invitante serpentino, qualche rimbalzo sotto e lussureggiante verde. Tanto verde, troppo verde per ogni rocciatore ed alpinista che si rispetti.
A casa il pensiero ha lavorato e quando mi ritrovavo a riprenderne la memoria mi accorgevo che il taumaturgico e sedativo effetto mi permeava, se correvo, dopo rallentavo.
Quella bella sensazione doveva avere un seguito, per me ma soprattutto per altri.
E’ una bella via? No.
Penso possa essere utile però.
Anzi a ben pensarci è completamente inutile, come è giusto sia inutile l’alpinismo.
Se si abbandona ogni velleità ed ambizione, che nell’alpinismo e non solo sfociano in breve nella maniacale pratica monotematica, ecco se si abbandona tutto e si decide di salire per il puro gusto di farlo si troverà un terreno che accoglie con “semplicità” e non “difficoltà”.
Ecco allora spero possiate rivivere quello che ho vissuto io.
Giornate inutili.
Giornate che vale la pena vivere.
Summary
Apritori:
Difficoltà:
Obbligatorio:
Sviluppo:
Quota:
Esposizione:
Ubicazione:
Tipo terreno:
Bellezza:
Accesso:
dal BASSO:
da Nord:
Sulla Provinciale 21 tra Serramazzoni e Prignano (MO) scendere per una stretta svolta sulla via Casina tenendo indicazioni per agriturismo Sant’Anna. Dopo qualche tornante tenere a dx la via Bertoni e parcheggiare appena prima di una svolta a sx di 90° e di un ponticello. Link al P con google maps.
da SUD:
(consigliato per i romantici siccome regala una bella visione d’insieme della parete dal basso)
Indicazioni Gombola (MO), passato il bel paese con vista sul borgo (fermatevi) si tiene la via Valrossenna fino al bivio nei pressi dell‘abbandonato ponte romano Cervaro (link)
Lì imboccare la via Badaglia tenendo indicazioni per agriturismo Sant’Anna. Dopo qualche tornante diviene via Bertoni e la vista si apre su una magnifica vallata con ruderi e la rocca del Sassomorello che domina in alto.
Parcheggiare appena dopo una svolta a 90° che passa su un ponticello. Link al P con google maps.
Dal P: 5 min tot.
dall’Alto:
(consigliato se dopo si vuole concatenare con Antenna 1 Rock station, provare alcuni monotiri od anche solo rinfrescarsi e mangiare qualcosa all’ombra su comode panchine).
Parcheggiare nel borgo di Sassomorello tra la chiesa di San Bartolomeo (link approfondimento) ed i cassoni della differenziata. (link a P su google maps).
Seguire per 30m verso S la strada principale via Don Luigi Spallanzani che diviene strada bianca e scende verso W.
Percorrerla con vista sulle pareti ed il bel borgo di Sassomorello sempre in bella mostra, fino al limite di una casa ove una palina CAI indicherà andare sulla dx (direzione SUD).
In falsopiano seguire una traccia che poi scende fino ad una zona paludosa (palina CAI) ed in breve si è sotto alla parete principale ove si passa un rigagnolo di fonte (attacco via Maschera della Morte Rossa). Stare sul sentiero e poco dopo si lascia sulla sx la via Chi Trova un Amico trova un Tesoro. Poco dopo un allevamento di api si sale per sentiero fino alle altre vie (ometti) Il Bucato, Colpo di Calore, Tramonto Inaspettato.
Dal P: 15/20 min tot.
Attacco:
Risalire per esile traccia il prato a sx del torrente (viso a monte) puntando ad una catasta di sassi che si aggira appena a sx (ometto). Risalire per percorso non obbligato ma dettato da qualche tronco secco che da la direttiva, fino alla base di uno speroncino roccioso. Targhetta (foto) e tronchi orizzontali alla base ne identificano l’attacco. 5 min
Scheda:
Itinerario | via Il Bucato |
prima salita | 1+6 giugno 2019: Nicola Bertolani dal basso |
Zona Montuosa | Appennino Tosco Emiliano |
Settore / Parete / Cima | Sassomorello |
Località di Partenza | Cà Bertoni |
Punti d’appoggio | bar pizzeria Katia (link) |
Acqua | Si, vicino alla chiesa |
Dislivello avvicinamento [m] | + 30 m |
Dislivello itinerario [m] | + 60 m circa |
Sviluppo itinerario [m] | 200 m circa |
Quota partenza [m] | 580 |
Quota arrivo [m] | 670 |
Tipologia itinerario | RS1 via misto sportivo/classico in ambiente collinare |
Difficoltà su roccia | II, III, III+ |
Qualità roccia | Ofiolite da buona a mediocre |
Proteggibilità | RS1 |
Soste | La maggior parte su spit-fix ø10×100 in inox 316 |
Impegno | 1 |
Numero di tiri di corda | 6 |
Difficoltà globale | PD |
Pericoli | friabilità in alcuni tiri |
Materiale | NDA |
Esposizione prevalente | S |
Discesa | sterrato + sentiero |
Tempo impiegato avvicinamento | 5 min |
Tempo impiegato salita | 1,5 h |
Tempo impiegato discesa | 20 min |
Libro di via | Si. |
Giudizio | 6 |
Consigliata | Sì per principianti. Ottima per iniziare vie di più tiri. Direi la più facile in Appennino e non solo. |
Foto Parete :
Schizzo via:
Descrizione:
Tiro | m | difficoltà | Descrizione |
---|---|---|---|
L1 | 20 | III, I | Attaccare la paretina su roccia delicata (III, 3 spit), Proseguire su terreno appoggiato (1 spit) fino ad una fascia strapiombante sotto la quale si trova la sosta su 2 spit con cordino (attenzione a non smuovere sassi). 20m, III, I, 4 spit + 2 spit di sosta (cordino per calata, non usare per sosta) |
L2 | 20 | II | Traversare a sx (viso a monte) su rampa ascendente (I, 2 spit in alto). Proseguire qualche metro a sx e risalire verso dx al di sopra dello strapiombo aggirandolo (1 ch). Proseguire poi su terreno appoggiato ma delicato (II, 1 ch). 20m, I, II, I, 2spit, 1ch + 2 spit di sosta (cordino per calata, non usare per sosta). Variante: All’altezza del secondo spit è possibile rimontare direttamente lo strapiombino fin sopra ad una piccola grotta, passo 4c, 1 spit immediatamente sopra lo strapiombo. |
L3 | 30 | I, II, I | Traversare orizzontalmente a dx (viso a monte) su terreno detritico fino ad una compatta paretina nera, risalirla nella sua parte dx (II, 1 ch) e proseguire poi camminando fino alla sosta in una evidente fessura su fascia rocciosa nera a dx di una caratteristica grotta. 30m, I, II, I, 1ch, 1 spit+1ch di sosta |
L4 | 35 | II, I | Alzarsi 1m e traversare a sx, prima orizzontalmente poi appena al di sopra della grotta (II, 2 spit). Proseguire camminando e superando alcuni alberi e massi fino alla sosta alla base ed a sx di un evidente diedro. 35m II, I 2 spit + 2 spit di sosta |
L5 | 10 | III+ | Rimontare sopra la sosta e spostarsi a dx nel diedro salendo su un terrazzino (III+, passo chiave, 1 spit). Aggirare a dx lo spigolo dove si trova la sosta su 1 spit + 1ch. 10m, III+, 1 spit, 2 spit di sosta (libro di via) |
trasferimento | 60 | Trasferimento. Camminare su pendio erboso superando alcuni alberi uno con cordino rosa alto penzolante. Dopo alcuni facili affioramenti rocciosi stare alla sx degli ormai evidenti “filari del bucato” fino alla base di un piccolo promontorio lichenoso con a dx un albero (possibilità di sosta su albero), 60m su terreno elementare, procedere di conserva. | |
L6 | 15 | III, I | Risalire il piccolo promontorio con andamento verso dx su roccia molto friabile e sporca (III, 1 spit, 1ch). Traversare a dx su terreno erboso fino alla sosta su 2 spit e catena ed ormai con la croce in bella evidenza. Volendo dopo il primo spit si può salire più a sx (1 spit) e raggiungere la sosta deviando poi verso dx. 15m, III, 1spit, 1 ch, sosta su 2 spit. |
sviluppo | 130 | m | |
gradazione | II, III, RS1, PD, 1 |
Discesa:
- Scendere dalla croce e passare per il piccolo borgo (! proprietà privata, evitare schiamazzi).
Dopo poche decine di metri in direzione della strada principale, appena dopo un rudere parte una strada bianca a sx, via Don Luigi Spallanzani.
Percorrerla scendendo fino ad una casa. Sulla dx vi si trova una palizzata come traccia di una antica carrozzabile (bollo CAI). Ora si è in vista della parete W con sempre il borgo di Sassomorello in bella mostra. Scendere ancora fino a che al termine dei paletti di recinzione si incrocia una carrareccia abbandonata e spesso paludosa (palina CAI). Qui girare a sx in direzione N ed in vista della base della parete. In breve la strada diviene sentiero, passiamo prima un rigagnolo di fonte (attacco via Maschera della Morte Rossa) e dopo un allevamento di api. In breve ci riconduce alla strada del P.
20min tot. - discesa in doppia sconsigliata ma possibile da S1 ed S2. Dopo conviene finire la via od uscire per le numerose vie di fuga.
Compagni:
Gianluca Bulgarelli (1a ripetizione)
GPS:
Max elevation: 622 m
Min elevation: 584 m
Total climbing: 32 m
Total descent: -49 m
Total time: 00:22:10
Note:
- La via è una “brutta via”, anzi forse come l’ha chiamata simpaticamente qualcuno: “la via più brutta d’Italia!”, ma penso possa donare a cordate neofite o fresche di corsi la possibilità di cimentarsi su 6 tiri di corda, una progressione in conserva, muoversi sul facile ma friabile ed il tutto in un contesto di pace ed isolamento che si fatica a trovare in molti ambienti “alpini”
- Prestare attenzione a qualche blocco instabile e pilastro staccato, soprattutto sul quinto tiro non tirare l’invitante lama.
- La variante è il passo usato nel primo giorno di apertura ma che per omogeneità della via penso sia meglio aggirare a sx.
- il nome della via è un gioco di parole. E’ quello che ogni apritore non vorrebbe mai trovare sulla propria linea ma che pure ogni ripetitore dovrebbe auspicare:
“Prego tirate via il bucato, sennò non passo !”
Questa la dice lunga sull’esposizione ed ingaggio della via 🙂
Bibliografia:
- TCI Appennino ligure e tosco-emiliano | di Marco Salvo, Daniele Canossini 2006 | EAN: 9788836527755 (questa via non presente)
- Carta dei sentieri | Alto Appennino Modenese | Cai
- Appennino Invernale | G.Fabbri e F.Montorsi | Collana “Le Nevi”
- Falesie Ritrovate | G.Simonini, M.Lugli | ed. Eccentrico | 2008
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