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Alpi Orientali Piccole Dolomiti relazioni rock climbing via arrampicata ambiente

Pilastro N/E (o via Stefani)

I Torre Giare Bianche, 1740 m

Sengio Alto, Piccole Dolomiti (VI)

Apritori:

,

Difficoltà:

Obbligatorio:

,
,

Sviluppo:

Quota:

Esposizione:

,

Ubicazione:

,

Tipo terreno:

,

Bellezza:


Descrizione:

La recente quarta via nata su questa torre del Sengio Alto, in Piccole Dolomiti, risulta essere sicuramente la più alpinistica e probabilmente la più bella.
Partenza in comune su Alba Nueva e poi con intuito alpinistico gira sul versante settentrionale della torre puntando all’estetico pilastro Nord/Est di ottima dolomia che migliora man mano si sale.
Le difficoltà rimangono classiche, generalmente continue sul IV/IV+ dolomitico, anche se da sotto sembrano maggiori, ma necessita in alcuni punti di auto-proteggersi sulle numerose solide clessidre o regolari fenditure.
Ogni tiro ha il suo da dire e si presenta diverso da quello prima.
Fin troppo presto si è sul finale del pilastro che richiede decisione ed un tocco di intuito per passare il singolo duro movimento.
Sui mughi sommitali si trova la gavetta con libro di vetta che descrive la nostra come già la quinta ripetizione.
Anche per questo scommetto bottiglia di Amarone che nella prossima stagione estiva diverrà una classica delle Piccole, tra le più belle e ripetute.
Come sempre un plauso all’apritore.


Accessi:

Accesso da S (rif. Campogrosso)

Parcheggiare al Rifugio Campogrosso (dal 2022 a pagamento 🙁 )
Imboccare la strada del Re e passare in rassegna il Baffelan e il Primo Apostolo.
Dopo poco imboccare sulla sx il sentiero 175A Bruno Peruffo (ex: sentiero della Loffa ) e oltrepassare il Terzo Apostolo fino all’evidente boale che scende dal passo delle Giare Bianche (scritta rossa su sasso).
Lasciare il sentiero per salire sul bianco greto del vajo che tramite tracce, qualche salto roccioso e roccette conduce alla base di uno sbarramento roccioso (attacco via Stella Cometa). Aggirarlo sulla sx (viso monte ) risalendo la traccia nel pendio boscoso e sopra a questo andare in direzione opposta traversando in leggera discesa fino sotto alla I torre delle Giare Bianche (canalino d’attacco della via le Ricette di Elena). Dopo un’altra decina di metri si giunge alla alla base di un canale detritico ove sulla placca di DX c’è un golfare e piastrina artigianale, segno dell’attacco di Alba Nueva che è in comune con la nostra via.
Tot: 45′ / 60′  dal Rifugio Campogrosso.

Accesso da N (passo Pian delle Fugazze)

Lasciare l’auto a Malga Cornetto o nel P a pagamento poco dopo e imboccare la strada del Re.
Passare il ponte Avis e raggiunto l’ultimo tornante prima di transitare sotto al Primo Apostolo imboccare sulla dx il sentiero 175A Bruno Peruffo (ex: sentiero della Loffa ).
Oltrepassare il Terzo Apostolo fino all’evidente boale che scende dal passo delle Giare Bianche (scritta rossa su sasso).
Lasciare il sentiero per salire sul bianco greto del vajo che tramite tracce, qualche salto roccioso e roccette conduce alla base di uno sbarramento roccioso (attacco via Stella Cometa). Aggirarlo sulla sx (viso monte ) risalendo la traccia nel pendio boscoso e sopra a questo andare in direzione opposta traversando in leggera discesa fino sotto alla I torre delle Giare Bianche (canalino d’attacco della via le Ricette di Elena).
Dopo un’altra decina di metri si giunge alla alla base di un canale detritico ove sulla placca di DX c’è un golfare e piastrina artigianale, segno dell’attacco di Alba Nueva che è in comune con la nostra via.
Tot: 60′ / 75′  da Malga Cornetto..


TRACCIATO:


Materiale:

NDA, friend medio-piccoli, cordini per le numerose clessidre.

Descrizione dei tiri:

L1: 50m, IV con p. IV+

Superare il risalto detritico (fix Alba Nueva) e dopo un breve ghiaione attaccare l’evidente colata nera sulla dx (chiodo ad anello all’attacco) seguendo poi in verticale placchette di ottima roccia bianca lavorata, fino ad un ballatoio sulla dx con 2 golfari (calate dal canale delle vie Alba Nueva/Mission), che si sfruttano per la sosta.

Protezioni: 1 fix della via Alba Nueva, 1 altro fix (della variante Spanevello), 1 chiodo e 4/5 clessidre.

L2: 35m, IV+ sostenuto

Rimontare la sosta e per facile placchetta (clessidra) traversare verso sx fino a raggiungere la bella placconata grigia di roccia ottima sulla sx del canalino. Attaccarla e traversare 2/3metri verso sx (ben visibili cordini in clessidra). Segue un breve passo tecnico e poi verticalmente su bella colata nera. Raggiunta una buona clessidra in alto traversare un paio di metri a dx e quindi di nuovo verticalmente su belle tacche (chiodo), rimontando infine una cengetta. Un’ultima breve paretina accompagna verso dx alla comoda sosta su 4 chiodi uniti con cordoni.

Protezioni: 1 chiod0, 5/6 clessidre.

L3: 25, IV con un breve tratto di V

Traversare verso dx per 3/4 metri (chiodo all’inizio), poi in verticale per un paio di metri puntando ad un chiodo ad anello, raggiunto il quale si traversa ancora 2 metri a dx fino a rimontare uno speroncino alla base di un diedro-camino nascosto. Salirlo e superare la strozzatura con un passo strapiombante ma ben ammanigliato (ottime fessure per friend). Superato lo strapiombo non proseguire lungo il solco ma traversare subito sulla bella placca di sx che dopo 3/4 metri porta ad un pulpito sospeso, dove si sosta su una grossa clessidra attrezzata con diversi cordoni. 

Protezioni: 2 chiodi, 2/3 clessidre, utili friend medio-piccoli per il diedro-camino.

L4: 25, IV-

Salire verticalmente appena a dx della sosta per 4/5m su ottima roccia molto lavorata fino a raggiungere una grossa clessidra con cordone. Da quest’ultima compiere un traverso orizzontale verso dx puntando ad un cordino ben visibile una quindicina di metri a destra. Raggiunto il cordino abbassarsi un metro e appena dietro lo spigoletto si trova la sosta (non visibile durante il traverso) su 4 chiodi uniti da cordini in un ballatoio sospeso.

Protezioni: 4/5 clessidre e un grosso spuntone a metà traverso

L5: 30, IV sostenuto

Bellissima lunghezza: rimontare la sosta per vago diedrino ricco di fessure e puntare direttamente ad un cordino in clessidra su bella parete verticale di ottima roccia scura lavoratissima. Continuare fino ad una piccola cengetta e poi continuare leggermente verso sx, sempre su roccia ottima e lavorata, fino ad uscire su di una grande cengia erbosa che sorregge il verticale pilastro finale. Comodissima sosta su enorme clessidra con cordoni.

Protezioni: molte clessidre e 1 nut incastrato

L6: 35m, V- con 1 p.V+

Attaccare il pilastro a sx della sosta per una breve fessurina da dita, superare uno strapiombino (clessidra con cordone) fino ad una piccola nicchia gialla. Spostarsi a destra della nicchia (chiodo) e vincere un breve passo strapiombante. Continuare quindi in verticale verso dx (chiodo) fino al culmine del pilastro nei pressi di un piccolo mugo. Da qui una crestina di rocce rotte (elementare ma detritica) porta all’ultimo facile muretto sulla sx che si supera in traverso (chiodo) e permette in breve di guadagnare la sommità della torre. Sosta su mugo con cordone e Libro di via.

*E’ possibile salire anche a sx della nicchia vincendo un breve passo tecnico (VI) di difficile intuizione e da proteggere (via originale).

Protezioni: 3 chiodi, 1 clessidra con cordone, 1 nut incastrato.


Scarica relazione completa in PDF:


Ripetizione del:

2022/10/08: Anna Tusini, Mephisto (V rip.) cordata amici: Luca Lanzoni ed Anna (IV rip.)


Ritorno:

In comune:

Dalla vetta si scende per tracce di sentiero verso NW circa una ventina di metri, fino ad un masso con 2 golfari di calata predisposti (presente un ulteriore golfare in un masso appena sotto la vetta).
Doppia da 25m fino alla forcella tra le due torri.
Si risale (direzione W) il pendio mugoso di fronte alla torre per una cinquantina di metri per facili risalti erbosi (bolli rossi) fino ad incontrare il sentiero di arroccamento 149 nei pressi di una galleria, vicino al Passo delle Giare Bianche 1675m.


Ritorno a passo Campogrosso (traccia GPS sotto):

Passo delle Giare Bianche si tiene direzione S verso il Baffelan e Passo delle Gane 1704m ove si svalica sull’altro versante ed in breve si torna al rif. Campogrosso
Tot: 1 h


Ritorno a malga Cornetto (traccia GPS sotto):

a) Dal sentiero di arroccamento 149 si prosegue verso N in direzione forcella m.Cornetto 1795m e fino al passo sella dell’Emmele 1702m ove si scende rapidamente per tornanti il sentiero 175 fino ad intercettare nuovamente la strada del Re e quindi al P. Tot: 1/1.5 h


b) Dal vicino passo delle Giare Bianche si tiene direzione S verso il passo del Baffelan ove, in corrispondenza di una palina CAI, si scende nel boale del Baffelan fino a giungere alla briglia di contenimento tra il Baffelan ed il I Apostolo. Breve tratto attrezzato con catena e si torna sulla strada del Re appena più a S rispetto all’avvicinamento. Quindi a ritroso sulla strada fino al P. Tot: 1/1.5 h


Note:

  • Stefani ha lasciato la via chiodata (8 chiodi lungo i tiri e 8 di sosta) e successivamente sono stati lasciati alcuni spezzoni in clessidra per segnalare il percorso ma è consigliato comunque portare una serie di friend e diversi cordini per le numerose clessidre che la roccia offre.
  • Roccia generalmente ottima, a tratti molto lavorata: prestare però attenzione alla crestina detritica finale ed a non smuovere sassi che finirebbero alle cordate delle 3 vie sotto.
  • Via non difficile ma sostenuta sul grado, che richiede sapersi proteggere per integrare. Non adatta a neofiti o cordate alle prime armi!
    Anche la gradazione appare, nello stile dell’apritore, più corretta ed allineata con le valutazioni dolomitiche rispetto alla altre vie vicine, che appaiono al confronto decisamente sovragradate.
  • La prima sosta si attrezza su 2 golfari appartenenti alle calate in doppia nel canale in comune alle vie Alba Nueva e Mission. Poco prima dei golfari è presente anche un fix infisso da Spanevello di un suo tiro che parte dalla sosta di Alba Nueva e traversa entrando nel camino di destra, terminando sopra nel canalone. Sembra quindi possibile ed attrezzata la discesa in doppia nel canale tra la I e II torre. Siccome non è stata percorsa personalmente questa soluzione non la consiglio.
  • La soluzione più veloce, anche se sulla carta pare la discesa con 6 doppie attrezzate dalla via Alba Nueva, non è facilmente percorribile siccome dalla cima alla prima doppia ci sono diversi ed infidi metri.
    Sconsigliata a meno di sapere esattamente dove girano le doppie ed avere buona dimestichezza con calate improvvisate sui mughi sommitali ed il relativo detrito che cadrà nel recupero.

Meteo:


Cartine:

Sengio Alto Piccole Dolomiti TCI
Verde = da Campogrosso
Viola = da Malga Cornetto
Rosso = I torre Giare Bianche

GPS

Total distance: 4861 m
Max elevation: 1763 m
Min elevation: 1468 m
Total climbing: 598 m
Total descent: -601 m
Total time: 07:00:52
Download file: via-pilastro-ne-i-torre-bianche.gpx

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Logica Classica

Coston del Cornetto, 1630m

Monte Cornetto – Sengio Alto (Vi)

Via dedicata al grande alpinista, intimo amico, saggio compagno di cordata e vero amante delle Piccole Dolomiti Federico Canova, caduto per uno scherzo del destino sulle Alpi Svizzere il 22 agosto 2017.

Tratto da uno scritto di M. Stefani (Le Alpi Venete, Primavera-Estate 2018)

Ho percorso solo alcune vie di Stefani, diciamo alcune di quelle alla mia portata e devo ammettere che ogni volta la mia stima in lui aumenta.

Questa ne è un esempio tangibile. Parte con una rampa appoggiata che conduce al centro della, purché breve, repulsiva parete e lì compie un gesto logico ma ardito: prende la fessura che incide orizzontalmente la parete ma nel senso opposto. Perché un alpinista sa che non sempre si può proseguire, occorre anche saper tornare sui propri passi oppure cambiare completamente direzione, per ritrovare il senso di quello che si sta cercando.

Un alpinista comprende però anche bene che dietro l’angolo ci potrebbe sempre essere una scappatoia, una via di fuga, un nuovo modo di risolvere il problema che appena prima pareva insormontabile.

E’ questa forma mentis forse il più grande lascito testamentario che ci hanno donato le generazioni di alpinisti nella storia.

Andare ove prima pareva impossibile trovando nuove soluzioni a problemi, il più delle volte non forzando i passaggi bensì tramite: un nuovo bagaglio di conoscenze, un approccio diverso e l’immancabile dose di determinazione e coraggio.

Questa via ne è un esempio lampante e l’apritore è sicuramente riuscito a raccogliere il pesante testimone lasciato.

Averla poi salita solo pochi giorni dopo la scomparsa del suo compagno di cordata e dedicarla a lui, non fa altro che alimentare quell’alone romantico intorno alla figura dell’alpinista.

Od almeno quello a cui tutti noi dovremmo ambire e tendere quando si parla di Alpinismo, pena ritrovarsi solo come goffi primati. Miopi collezionisti di gradi, vie e cime.


Difficoltà:

(

obbligatorio)

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Sviluppo:

Quota:

Esposizione:

Ubicazione:

,

Tipo terreno:

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Bellezza:



Accesso :

Da N (classico): Giungere a Pian delle Fugazze (link) 1162m e tenendo le indicazioni per l’Ossario del Pasubio prendere la SP99 “via Ossario”. Passata a dx la malga Cornetto 1220m poco dopo si P a sx nell’apposito spazio (link) 3€.

Da S (panoramico ma più lungo): Giungere al rif. Campogrosso (link) e P nei numerosi spazi. Anche se vedrete delle auto si sconsiglia il P alla sbarra dopo malga Campogrosso (link) siccome a volte fioccano multe.


Attacco:

Da N (classico)

Attraversare la strada e prendere le indicazioni per Vajo Stretto (seg n°44). Attraversare i prati e continuare lungo il sentiero entrando nel bosco seguendo i bolli rossi e passando qualche grosso masso fino a quando se ne intravede uno con sopra una croce. Stare alla DX di questo masso e seguendo sempre i bolli rossi e qualche grosso blocco della frana, in breve in falsopiano si è alla base del Vajo Stretto, passarlo e salire per tracce non sempre evidenti il Boale dei Vaccari. Giunti alla fine del boale taversare verso sinistra fino all’evidente Boale dell’Emmele. 
Scendere per circa un centinaio di metri costeggiando la gengiva della parete del Coston del Cornetto passando sotto alla via Placca d’Argento, quindi risalire un breve pendio erboso fino all’ evidente attacco che si trova alla base di una rampa che sale da SX verso DX (viso monte). 60 min da Malga Cornetto

Da S (stando in quota)

percorrere la strada del Re prima verso malga Campogrosso, poi dopo una sbarra fin sotto alle pareti del Baffelan ed Apostoli che si scorrono sulla sx con panoramico e facile percorso.
Seguire ancora la strada fino a che sulla SX si stacca il sentiero 175A Bruno Peruffo (ex: sentiero della Loffa ) che salendo nel bosco porta al Terzo Apostolo, Giare Bianche e Torre Emmele.
Giunti alla sella dell’Emmele, 1675m tenere le indicazioni per Vajo Stretto e scendere prima per sentiero e poi per traccia costeggiando la gengiva della parete del Coston del Cornetto.
Si passa sotto alla via Placca d’Argento e si risale un breve pendio erboso fino all’ evidente attacco che si trova alla base di una rampa che sale da SX verso DX (viso monte). 60/75 min  dal P a Campogrosso (D+ circa 150m)

Attacco per Concatenamenti:

Da N con prima lo “Spigolo Noaro” o la “via Maica”:

Attraversare la strada e prendere le indicazioni per Vaio Stretto (seg n°44). Attraversare i prati e continuare lungo il sentiero entrando nel bosco seguendo i bolli rossi e passando qualche grosso masso fino a quando se ne intravede uno con sopra una croce. Stare alla DX di questo masso e seguendo sempre i bolli rossi e qualche grosso blocco della frana, in breve si è alla base del Pilastro del Vajo Stretto (es.via Maica) oppure proseguendo in falsopiano verso W si scorge un cordino penzolante sulla faccia  SX del Vajo Stretto (attacco diretto Spigolo Noaro), se si intravede il camino del vajo tornare qualche metro indietro.

Da N con prima la “Cavalcata tra i Camosci”:

Attraversare la strada e prendere le indicazioni per Vaio Stretto (seg n°44). Attraversare i prati e continuare lungo il sentiero entrando nel bosco seguendo i bolli rossi e passando qualche grosso masso fino a quando se ne intravede uno con sopra una croce. Stare a SX di questo masso e seguendo sempre i bolli rossi in breve si è alla base del Pilastro Dalai Lama e delle vie che lo cingono.

Stare alla sua DX (viso monte) e passare alcuni spit-fix di vie sportive (es: N=via Nirvana), risalire il canale detritico usando anche alcuni recenti blocchi rossastri della frana del Pilastro del Vajo Stretto. Ad una sella con alberi appare il diedrino di attacco della Cavalcata tra i Camosci che presenta una inconfondibile freccia rossa ↑.  20 min dalla malga. D+ circa 200m

Da S con prima qualcosa sulla Torre dell’Emmele:

percorrere la strada del Re prima verso malga Campogrosso, poi dopo una sbarra fin sotto alle pareti del Baffelan ed Apostoli che si scorrono sulla sx con panoramico e facile percorso. Seguire ancora la strada fino a che sulla SX si stacca il sentiero 175A Bruno Peruffo (ex: sentiero della Loffa ) che salendo nel bosco porta al Terzo Apostolo, Giare Bianche e Torre Emmele. Salire una delle sue belle vie come la Ultime foglie d’Autunno, Supermario o Spigolo Scorzato. Giunti alla fine della via che si vuole concatenare scendere alla sella dell’Emmele, 1675m tenere le indicazioni per Vajo Stretto e scendere prima per sentiero e poi per traccia costeggiando la gengiva della parete del Coston del Cornetto. Si passa sotto alla via Placca d’Argento e si risale un breve pendio erboso fino all’ evidente attacco che si trova alla base di una rampa che sale da SX verso DX (viso monte). 60/75min  dal P a Campogrosso + i tempi della via che si sceglie. D+ circa 150m (15/20min  dalla cima dell’Emmele)


Tracciato via:

Su gentile concessione di Matthias Stefani.

Schizzo via: (pdf relazione scaricabile)

su gentile concessione di Matthias Stefani


Descrizione tiri:

L1          35m          II/III | R2

Si sale la facile ed adagiata rampa delimitata a sx dalla parete verticale che risulta spesso bagnata sul fondo della fessura. Tramite gradoni e qualche saltino velocemente porta dopo 35m (2 cl) ad una comoda piazzola dove si sosta su 2 chiodi con cordone e maglia rapida.

L2          35m          V, V+, IV+,IV | R1

Qui la musica cambia. Prendere a sx l’evidente fessura quasi orizzontale che solca la fascia di strapiombi gialli ed affrontarla con decisione e continuità. Gli appigli sono generalmente buoni ma per 15m almeno sarete in costante strapiombo (5 ch+1 cl + 2 cu). Giunti su un accennato pulpito non traversare a sx ma ALLUNGARE BENE  le protezioni e prendere la compatta placca verticale e molto lavorata che tramite bella e tecnica scalata sale con andamento a banana verso sx (3 cl + 1 ch) fino ad una comoda cengia dove si sosta su 1 ch + 2 cl con cordone e maglia rapida. Tiro sostenuto che occorre proteggere allungando sapientemente le protezioni, soprattutto al termine della fessura prima della placca.

L3          30m          V+, IV+, 1 p.sso VI | R1

Altra lunghezza impegnativa ed esaltante.
Traversare a sx fino a pervenire ad una breve fessura strapiombante che si affronta con decisione (V+, 1 cl + 1 ch). Proseguire verso sx portandosi alla base di una bellissima placca sotto ad un enorme tetto sommitale. Tramite una fessura che sale da DX a SX si perviene ad un difficile passo in placca ma ben protetto (V/VI, 4 ch).
Vinto quello occorre percorrere con astuzia la fessura orizzontale che funge da piedistallo al tetto. Alla fine un passo molto esposto (1 ch) ma non difficile adduce ad una sosta sospesa alla base del canalino terminale (3 ch con cordone e maglia rapida, assolutamente consigliata per evitare gli attriti di corda.
Tiro magnifico per eterogeneità e contesto, uno dei più belli delle Piccole e non solo.

L4          10m          III+, II

Superare un corto diedrino e dopo una decina di facili ma friabili roccette ed erba si giunge in sosta sulla SX. (1cl) Sosta finale su mugo con Libro di Via.

Gradazione:

VI (V+ obbl.), TD-, R1, 2 imp.

110m, 4L


Compagni:

Anna Tusini ed Ivan de Iesu


Discesa:

In comune:

Dalla sosta salire qualche metro a SX (SUD) fino al prato sommitale (1630m) e poi per evidente ed esposta traccia scendere in direzione W-NW sul boale di raccordo tra la Sella dell’Emmele e la sommità del vajo Stretto.

D1) con ritorno a N, Malga Cornetto per il Boale dei Vaccari (sconsigliato in caso di pioggia recente):

dirigersi verso il Vajo Stretto ma prima di arrivare alla sua testa tenere una evidente traccia a SX che porta al Boale dei Vaccari. Seguirlo dapprima su tracce e poi per sentiero evidente ma tortuoso e terroso che segue, a volte, cenge in falsopiano.
Dopo 20÷30min passeremo vicini al termine della Cresta delle Emozioni e dopo poco saremo all’inizio del vajo Stretto. Da lì con intuitivo sentiero fino ai prati appena sopra a Malga Cornetto.
40÷50 min tot

D2) con ritorno a N, Malga Cornetto per il passo dell’Emmele:

dirigersi con sentiero che sale con ripidi tornanti su ghiaioni verso la sella dell’Emmele 1675m che da lì si raccorda al comodo sentiero 175. Perdere velocemente 200m di quota ed a circa 1480m prendere un sentiero meno marcato che si stacca sulla SX. Scendere per bosco, traccia ed ometti e nelle poche diramazioni tenere la traccia più evidente che con lungo giro antiorario ci porterà alla base delle piccole guglie nord del Cornetto (es: pilastro Dalai Lama).
Da lì sempre su traccia boschiva in breve si passa un cancello di legno paravacche e si è di nuovo sui verdi prati attigui al parcheggio principale.
60 min tot

D3) con ritorno a S, passo Campogrosso:

dirigersi con sentiero che sale con ripidi tornanti su ghiaioni verso la sella dell’Emmele 1675m che da lì si raccorda al comodo sentiero 175. Perdere velocemente 200m di quota ed a circa 1480m prendere il 175A Bruno Peruffo (Ossario Pasubio) che ci porterà a Campogrosso con un bellissimo e panoramico rientro tra guglie, pinnacoli, apostoli ed il Baffelan.
1÷1.5 h tot


Cartina:


GPS:

Total distance: 2217 m
Max elevation: 1630 m
Min elevation: 1221 m
Total climbing: 730 m
Total descent: -321 m
Total time: 07:47:34
Download file: Cavalcata_Camosci+Logica-Classica_gpx _2019-07-06_0927.gpx

Note:

  • Roccia ottima ed anche se solo 4 tiri, il secondo e terzo sono tra i più belli e particolari delle Piccole Dolomiti ma occorre saperli rinviare lunghi, pena diventare invece due tiri da incubo.
  • Concatenarla con lo Spigolo Noaro, la Maica o come abbiamo fatto noi con la Cavalcata tra i Camosci.
    Se poi la si abbina con anche qualcosa sul Pilastro Dalai Lama od alla parete dei Vaccari ne uscirà un magnifico Concatenamento Classico del Cornetto che impegnerà pure le cordate più agguerrite per tutta la giornata.
  • Le ultime 3 lunghezze unite alle prime 3 della via Placca d’Argento prendono il nome di Traversata del Coston che regala nell’insieme una spettacolare arrampicata tra le più belle dell’intera zona. Assolutamente consigliata.

Bibliografia:


Meteo:



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Spigolo delle Bregostane

Spigolo Sud della Palacia del Docioril, 2340 m

gruppo Catinaccio, Val di Fassa (TN)

Gino Battisti ci raccontò a voce che questa linea l’aveva addirittura iniziata con una manciata di chiodi nel 1974 poi se ne scordò quasi, preso dagli impegni di guida alpina e dei suoi campi a Pera di Fassa.
Quattordici anni dopo gli si presentò l’occasione di chiuderla con un suo fidato cliente: Enzo Ravaglia il quale la volle dedicare a Donatella, la paziente moglie rimasta in valle.
La guida che compie le prime salite, svolge la maggior parte dello studio, logistica e realizzazione ma poi lascia l’onore al suo “cliente” di battezzare la linea, mi riporta ad un alpinismo di fine ottocento ove i sodalizi tra guide e clienti si rinsaldavano un anno per l’altro.
Sia negli intenti, che nelle prenotazioni degli alloggi ed emolumenti.
E per chi ha il piacere di conoscere Gino vede bene il proseguimento di questo codice morale, sia nelle sue nerborute mani che soprattutto nella sua flebile e pacata voce.


Apritori:

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Difficoltà:

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Obbligatorio:

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Sviluppo:

Quota:

Esposizione:

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Ubicazione:

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Tipo terreno:

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Bellezza:



Descrizione

Salita gradevolissima in ambiente dolomitico di primo ordine. La salita data l’esposizione e la relativa bassa quota si presta ad essere una delle prime ad inizio stagione od una delle ultime in autunno già arrivato.

Anche se sono presenti alcuni spit fix alle soste ed in alcuni passi, è comunque richiesta pratica alpinistica e saper integrare.


Accesso:

P all’inizio del paese di Mazzin in Val di Fassa 1480m (link maps.)
A piedi si passa di fianco alla fontana pubblica, poi si prende la strada forestale 580 per la Val d’Udai.
Si segue la strada e dopo circa una mezz’ora di cammino in costante salita sulla nostra destra si intravede la spaccatura sulla Palacia del Docioril che forma sulla sinistra il nostro estetico spigolo.
Si continua ancora fino ad arrivare in fondo alle cascate del Satcront (1h) si prosegue sulla destra (indicazioni rif. Artemoia) e poco dopo quando il sentiero interseca un corso d’acqua si prende il sentiero di destra (1920m circa) che si segue per circa 25 minuti.
Quando diventa quasi pianeggiante si devia a sinistra per un canalino che porta piano piano verso il nostro spigolo, sempre ben visibile.
Il nostro spigolo è quello di sinistra. 
1h 45′ di salita continua.


Schizzo:

Relazione salita:

TiroDifficoltàmDescrizione
L1IV, V25Dritto su una facile placca grigia (2 ch.), che diventa sempre più impegnativa e verticale fino a raggiungere un terrazzino in prossimità dello spigolo. Sosta (1 spit + 1 ch.)
L2IV+, V30Dalla sosta obliquare verso sx, arrivando ad una piccola cengetta (spit). Traversare a sx sulla cengia e salire per un diedrino giallo fessurato. Continuare per fessura fino a dove si allarga a camino. Sosta (2 spit) nel camino sotto uno strapiombo giallo.
L3V, IV, II35Su per bella fessura ed al suo termine per una facile rampa con erba verso sx per canale si arriva alla sosta. Sosta (spit)
L4II, V, V+35Traversare a dx per qualche metro e salire per un diedrino giallo leggermente strapiombante un po’ friabile (spit – V). Continuare leggermente a sx per fessura gialla (V+) fino ad una cengetta sotto una placca (spit). Salire prima leggermente a sx e poi a dx (spit – V+). Continuando poi a dx fino in sosta. Sosta (spit)
L5III, IV40Salire sul filo dello spigolo (spit) e poi salire per placche grigie su roccia compatta. Sosta a sx (1 spit).
L6 IV20Riprendere il filo dello spigolo a dx, fino ad arrivare sotto un giallo strapiombo (libro di vetta). Sosta (spit + 1 cl.) oppure se si è allungato bene si può concatenare con querllo dopo.
L7 IV, V-25Dalla sosta spostarsi a sx e superare lo strapiombo giallo, ben ammanigliato, obliquando a sx (spit). Passato lo strapiombo continuare diritti (2 ch.) e poi obliquare a dx (IV+), evitando uno strapiombo, arrivando sul filo dello spigolo. Continuare sul filo fino a 2 piccoli alberelli. Sosta (1 spit+1 vite con dado)
L8V-, IV, III35Leggermente a sx puntando ad un diedrino giallo leggermente strapiombante (2 ch. 1 spit). Superato il diedrino continuare per placca grigia a sx dello spigolo fino alla cima. Sosta (2 spit)
totIV+,V. passo V+245m

245 m, 8L,  IV+,V passo di V+, D+, RS2, II imp.


PDF:



Schizzo usato:

© La nuova Guida del CATINACCIO – Antonio Bernard 2008

Eccellente come sempre anche il Bernardi (link guida)


Discesa:

Tramite sentiero, per prati direzione W-NW sul crinale che seguiamo in direzione della Val de Dona, verso la quale poi scendiamo puntando all’incrocio del sentiero 580 col 577, tagliando quindi il pendio in direzione W-NW: ci sono tracce di sentiero. Poi a ritroso per l’avvicinamento. Tot 2h


Note:

  • La via presenta un arrampicata relativamente facile sia come grado che orientamento, alcuni passi obbligati però riservano un po’ di ingaggio e decisione per essere superati.
  • E’ una ottima proposta per chi vuole avvicinarsi in modo graduale alle vie in ambiente, venendo dal mondo sportivo.
  • C’è chi la accosta alla Abram al piz Ciavazes come difficoltà e bellezza, questa affermazione mi trova per nulla d’accordo.

Ripetizione del 16/07/2016

compagno: Giorgio Scagliarini

cordata amici: Ivan de Iesu ed Alessandro Graziosi

Cartina consigliata:

006 Tabacco : Catinaccio

GPS


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