Monte Gaino, Toscolano Maderno (BS), 870m
Una vera e propria pinna calcarea che si alza per più di 800 metri dall’attiguo lago di Garda.
Isolato sovrasta il lato bresciano e da questa visuale la sua mole è seconda solo al vicino monte Pizzoccolo, che però non ne eguaglia le estetiche creste.
Questa relazionata di cresta è la Sud Ovest e fu salita nel 1913 da Francesco “Nino” Coppellotti, Arrigo Giannantonj e Gerolamo Bettoni.
Oggi è ritenuta una delle vie più ripetute dell’intera cerchia delle Prealpi Bresciane ed anche noi, che veniamo dalla pianura per i nostri corsi di alpinismo, ne calchiamo ripetutamente ogni anno le rigole.
La cresta integrale vanta uno sviluppo di 900m e sale lo sperone lungo un percorso non obbligato sfruttando i punti più deboli che raramente oltrepassano il III grado.
Durante la salita è tuttavia possibile percorrere delle varianti che rendono la salita più continua oppure interrompere la salita per le sue numerose vie di fuga ad Est (destra).
Anche se la via termina sull’anticima consiglio proseguire per la vetta vera e propria da cui si gode un panorama a 360° su tutto il lago di Garda, la catena del Baldo che degrada nella valle del Sarca e l’altrettanto bel parco regionale dell’Alto Garda Bresciano
Apritori:
Difficoltà:
Obbligatorio:
Sviluppo:
Quota:
Esposizione:
Ubicazione:
Tipo terreno:
Bellezza:
Accesso:
Nei pressi del paese di Toscolano Maderno seguire le indicazioni per Gaino e poi proseguire per la località Castello (indicazioni per l’omonimo agriturismo).
Raggiunto uno slargo abbandonare la strada principale e imboccare una stradina che si inerpica sulla destra (! curva a gomito stretta).
Lasciare l’agriturismo sulla DX e parcheggiare appena dopo sulla SX, nei pressi di un campo con pannelli fotovoltaici.
LINK al P.
(! Molto frequentato, parcheggiare avendo cura degli altri e se questo P fosse pieno consiglio questo a pochi passi ma molto più spazioso)
Attacco:
Dal P proseguire a piedi su strada asfaltata direzione N sino a raggiungere una sbarra. Imboccare la traccia di sentiero (palina con indicazioni Falesia) che verso sinistra conduce in falsopiano alla base della falesia ed, appena dopo, all’evidentissima cresta.
Si parte in corrispondenza dello spigolo (scritta sulla parete).
Max elevation: 469 m
Min elevation: 352 m
Total climbing: 119 m
Total descent: -9 m
Total time: 00:49:50
Foto di via:
Descrizione percorso:
Tutto il percorso è non obbligato ma dettato dalla logica nel seguire la cresta e la linea più facile, sovente segnato da bolli e frecce che indicano come evitare le invitanti varianti.
Il calcare bianco che si incontra è perlopiù di eccezionale qualità tanto che i primi anni duemila le scarpette e mani ne uscivano sempre segnate. Ora i pochi passi obbligati hanno una leggera patina, ma nulla di fastidioso, per ora.
La cresta integrale ha uno sviluppo di quasi 900m e si può dividere in 3 macro parti:
GPS salita cresta integrale (I, II + III parte)
Max elevation: 409 m
Min elevation: 65 m
Total climbing: 368 m
Total descent: -24 m
Total time: 02:23:23
I Parte (sviluppo di circa 250m):
Le difficoltà maggiori risiedono nei primi tiri di corda che sono serviti anche da solide soste su fix.
Nel punto dove la cresta scende quasi verticale per congiungersi al sentiero, formando delle piazzole con alberi, si può attaccare su una fessura verticale a SX di una liscia placca (IV+), oppure qualche metro più a SX su difficoltà appena minori (III+).
Tirati una ventina di metri di corda si fa comodamente sosta su un terrazzino panoramico (sosta a fix e catene).
Ora si prosegue su terreno più discontinuo ma molto lavorato e facilmente integrabile e si attrezzano altre tre soste in posizioni non obbligate.
Qua e là sono visibili varianti (con anche qualche fix) che però aumentano il grado fino al 5b.
In breve si giunge su un pulpito da dove si vedono i successivi torrioni della cresta.
Qui è possibile interrompere la salita scendendo alla sella e prendere la prima via di fuga a DX.
Tracciato di salita e discesa della solo I parte:
Max elevation: 597 m
Min elevation: 309 m
Total climbing: 106 m
Total descent: -289 m
Total time: 04:12:25
II Parte (sviluppo di circa 400m):
Ora il percorso si fa sempre più facile e discontinuo e sale diversi torrioni calcarei ed a volte li schiva stando sulle rispettive gengive.
Quasi da subito ci si presenta un bel tratto fotogenico di questa cresta: una liscia placchetta dalla modesta inclinazione che si adagia su una stretta cengia (1 ch). Se ne esce poi camminando sulla DX e salendo tratti nel bosco fino ad incontrare altri brevi salti rocciosi. Qui diviene vantaggioso salirla di conserva protetta interrotta solo in qualche tratto più verticale ove, ai neofiti, conviene ridistendere le corde.
In questo modo si giunge sulla anticima a quota 848m in breve tempo e da qui si ammira già una splendida visione sul Garda e le cime circondanti.
E’ però molto invitante pure la visione della cresta che ci manca alla croce della cima principale.
Stare quindi leggermente a DX e ridiscendere alcuni metri per intercettarla.
III Parte ( sviluppo di circa 250m):
L’ultimo tratto di cresta tra l’anticima e quella principale è un lungo traverso e regala esposizione ed ampi panorami ma con basse difficoltà.
Qui conviene procedere di conserva medio/corta e far passare la corda tra i numerosi spuntoni per proteggersi.
Alcune volte un sentierino basso eviterebbe le roccette ma sono troppo divertenti ed articolate per lasciarsele scappare.
Una ultima pala lavorata conduce alla massima quota ed in breve ai piedi della croce ove c’è un comodo spiazzo ed il libro di vetta.
Tracciato di salita della II e III parte e discesa:
A volte si potrebbe preferire salire solo la seconda e terza parte, come spesso accade nei corsi di Alpinismo.
Max elevation: 874 m
Min elevation: 356 m
Total climbing: 642 m
Total descent: -646 m
Total time: 08:25:00
Relazione di via:
Cartina:
Discesa:
Discesa dalla Cima principale:
Dalla vetta scendere sul versante Nord opposto rispetto a quello di salita e prendere un evidente sentiero attrezzato che scende a sinistra.
Dopo varie svolte ed un tratto in falsopiano il sentiero arriva ad un bivio in corrispondenza di una sella, qui tenere la DX (a SX si scende in un’altra valle!).
Ora si è tornati sul versante E e si vedrà in alto sulla DX la cresta appena percorsa. Il sentiero è inizialmente ben evidente e non perde quota. Evitare di seguire le numerose tracce che scendono decisamente su terriccio ma seguire alcuni bolli ed il sentiero maggiormente calpestato che in breve porterà a quello principale su ciottolame e poi su carrabile cementata.
Dopo meno di 2 km dalla partenza ci immettiamo sul sentiero di accesso percorso per l’attacco e quindi in pochi minuti si è al P.
TOT: 45/60 min.
Max elevation: 914 m
Min elevation: 409 m
Total climbing: 16 m
Total descent: -521 m
Total time: 00:57:46
Discesa dalle vie di fuga:
Se si decide di salire solo la prima parte è utile abbandonare la via sulla DX, alla prima evidente sella (600m slm circa) dove la cresta scende.
Vedi Salita I parte
Meteo:
Note:
- Evitare i mesi più caldi pena diventare vera carne alla brace.
- In caso di affollamento salire su linee parallele indipendenti senza incrociare altre cordate, troverete quasi sicuramente corsi o neofiti e quindi non è per loro di facile e sicura gestione sorpassi in parete.
- In caso di maltempo improvviso (oggi facilmente evitabile) la cresta nella sua terza parte e la cima sono molto esposte a fulmini.
Bibliografia:
- Camerini Fausto, Prealpi Bresciane, Guida dei monti d’Italia, CAI-TCI, 2004
- Cipriani Eugenio, Facile è bello, Edizioni CIP, 2003
- Camerini Fausto, Stenghel Giuliano, Il Garda verticale, ZetaBeta Editrice, 2002
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