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Rio Pelous

detta Cascata di Campitello

di Val di Fassa (TN) – 1600m

L’amico Dario vuole provare una cascata e quale migliore battesimo si poteva pensare.

Dividiamo auto e compagnia con Claudio e Nicola che si fermeranno sulla Fontanazzo DX e noi, insolitamente soli all’inizio, ce la prendiamo comoda su questo bel flusso a pochissimi minuti dal parcheggio e con balconata sul dirimpettaio Sassolungo.

L’ingaggio della salita è notevolmente mitigato dagli spit-fix alle soste e qualche d’uno spuntato pure nella goulotte.

La cascata è molto estetica e completa però nella successione di tipi di ghiaccio e tipologia di progressione quindi consiglio la ripetizione solo con un pò di esperienza alle spalle.


Apritori:

,

Difficoltà:

Obbligatorio:

Sviluppo:

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Quota:

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Esposizione:

Ubicazione:

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Tipo terreno:

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Bellezza:


Accesso:

P nei pressi dell’impianto del Col Rodella, da li la cascata è già ben visibile in direzione S, SE a soli 500m. Il quarto tiro appare interrotto ma solo perchè il flusso è nascosto alla vista.

Passare la pista da fondo e poi salire nel bosco su tracce che in 15 min portano alla base della cascata. Attaccare a sx sulla verticale della sosta e fuori da crolli di frange della goulotte, oppure a dx più facile ma più esposto.


Quota / Probabilità formazione:

1600m / Alta probabilità ****


Foto:

2015
2018

Relazione salita:

Tiro / Pitches
m
Difficoltà / Difficulty
Sosta / Belay anchor
note
L135WI 4+SR spit/fixsi può unire con quello dopo
L220WI 4, M3SR spit/fix 
L34030°, WI 2SR spit/fix 
L430WI 4+SGsi può unire con quello dopo
L520WI 4SR spit/fix 
L64545°, WI 3SR spit/fix 
tot:190 m
Grado:WI 4+
Impegno:II
Tempo salita / discesa4h / 1h
Bellezza:****

Data salita:

24/02/2018 con Dario Sacchetti (Claudio Corsini e Nicola Cattabriga su Fontanazzo DX)

19/02/2015 con Christian Farioli


Schizzo:


Discesa:

  • 3 doppie dalle soste attrezzate a spit fix sul lato SX (dx orografica)

GPS:


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Note:

  • Se non la più estetica sicuramente tra le migliori della Val Di Fassa
  • Durante la prima ripetizione il chiave era su L4, nella seconda lo abbiamo trovato su L1 partenza tutto a SX 15m a 90° su ghiaccio levigato
  • Su L2 sono spuntati 3 fix di progressione a dx che nel 2015 non c’erano, ciò abbassa notevolmente l’ingaggio di questo tiro sennò molto delicato.

Bibliografia:

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Cattedrale DX

Serrai di Sottoguda

Rocca Pietore (BL)

Andati a mettere il naso ai piedi del Civetta abbandoniamo presto le idee iniziali per la neve abbondante in avvicinamento, sulla cascata e soprattutto dopo che una cortese guida alpina locale ci ha dissuaso.

Che si fà? Dopo 4 ore di auto l’idea di farne altre non allieta di sicuro. Sottoguda è a neppure mezz’ora, risposta quasi scontata.

La gola è sempre affascinante, oggi è intasata di ghiacciatori sulle pareti e sciatori che da mala Ciapela fanno lo slalom tra i curiosi. Il clima è da parco giochi, ben diverso da quello che immaginavamo ma ben presto riusciamo a trovare il nostro angolino privato.

Cattedrali magrine e che pisciano pure, ci si prova dai a fare un tiro … poi diverranno quasi tre.

Linea elegante, la più facile delle tre ma non per questo banale. Il ricordo di Excalibur di alcuni anni prima è più bonario. Qui soprattutto il secondo tiro è alquanto delicato e senza apparenti segni di recente passaggio.

Su però troveremo Abalakov ghiacciata a testimoniare che la linea è frequentata.


Accesso:

Parcheggio Sottoguda a pagamento (volendo fare un pò di strada se ne trovano altri gratuiti ma attenzione a non bloccare le piccole strade di accesso e carrabili).

Da li in 5 minuti in falsopiano si è dentro al canyon.


Quota / Probabilità formazione:

1400m / Alta probabilità ****


Relazione salita:

L1 = 35m, WI 4, SR
L2 = 35m, WI 5-, SG
opt. L3 = 15m, WI 3, SA (non consigliato a meno di voler uscire sulla sovrastante strada provinciale )
70m, WI 5-, II

Ripetizione del 17/02/2018

compagno: Ivan de Iesu e Claudio Corsini


Schizzo:

schizzo Cattedrale DX

 


Discesa:

  • 2 doppie da 35m attrezzate (! sconsiglio unirle siccome si arriva al pelo d’acqua con una da 60m a meno di attrezzarla su Abalakov più bassa delle soste a fix, dall’ultima quasi sicuramente una corda andrà nel torrente)
  • salendo si incontra la strada provinciale (soluzione non testata ed illogica)

Note:

  • Corta ma veramente carina, da abbinare alla dirimpettaia Excalibur od alle sorelle a sx ma con padronanza di grado.

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Tre per Tre

val di Gares (BL)

Questa volta convinco Ivan, senza troppo insistere và detto, a mettere il naso in Val di Gares.

Alcune colate paiono essere in condizioni ancora ottime e di questi tempi è un lusso che occorre cogliere al volo, siamo già a fine stagione quando praticamente quest’anno per svariati motivi, forse, nella mia testa non è mai iniziata.

Poco male se la stagione deve finire con una colata così estetica, appagante ed incastonata tra la Marmolada e le Pale di San Martino, nessun rimpianto.

Piacevole sorpresa alla capanna Comelle (consigliamo fermarvi) dove Efrem e Fabio, forti ghiacciatori che ci ha preceduto, ci hanno offerto 2 birre piccole, forse con l’intento di reidratarci vedendoci prima sudare assai sul flusso. Questi sono piccoli bei gesti che hanno la forza di rimettere in pace, un pò, con il mondo.


Accesso:

Arrivare all’abitato di Gares e poi dirigersi verso la Capanna Comelle dove si parcheggia nell’ampio spiazzo. Tenere la pista da sci sulla sx (Sud) e quando si intravede il flusso imboccare prima il rado bosco e poi il canale che adduce alla base. 300m dislivello, 45min dall’auto.


Quota / Probabilità formazione:

1600m / Alta probabilità ***


Relazione salita:

L1 = 50m, WI 5-, SR
L2 = 20m, WI 4, SR
L3 = 45m, WI 5, SR
115m, WI 5, III

Cascata impegnativa, ghiaccio complesso a petali e stalattiti, visibile crepa orizzontale di 4m su L1 rinsaldata. Primi 10m di L3 con viti aleatorie poi via via sempre meglio fino agli ultimi 15m con bellissimo ghiaccio azzurro plastico.


Ripetizione del 27/02/2017

compagno: Ivan de Iesu


Schizzo:

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Discesa:

  • 2 doppie da 50m attrezzate su spit fix (! D2 concreto pericolo distacco frange sommitali)

Note:


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Alpi Centrali ice climbing water ice climbing

Fluido Azzurro con ravanage per la Svizzera

Simplon pass (CH) – Passo del Sempione

Torniamo io e Christian in quel di Gondo motivati a salire Carramberos da cui eravamo rimasti intimiditi solo poche settimane prima.

6°C alle 7 di mattina, un’altra auto con ragazzi giovani ma agguerriti è ferma poco prima di noi.

Un pò si gira il collo verso Carramberos un pò verso Minotauro, ma poi tutti si volge lo sguardo altrove.

Siamo titubanti e molto incerti, la determinazione che avevamo poco prima è scemata. Delle frange sommitali alcune paiono parzialmente staccate, altre paiono in procinto di farlo. Decidiamo di provare almeno i primi tiri per vedere che ghiaccio c’è siccome intuiamo che la cascata ha, non i giorni contati bensì le ore e siccome è di rara formazione il “carpe diem” è forse già passato.

Proprio mentre mi sto infilando gli scarponi scende un gentile operaio della stazione li vicino e ci conferma tutto ieri ha scaricato e con anche sonori echi nella gola.

OK, bene non aspettavamo altro!

Si rimonta in auto e si sale verso il passo del Sempione, speriamo sui 1400/1500 m slm le cose cambino ma invece no. Passiamo sotto a “Corvo Nero …” salita solo 2 settimane fa ed è irriconoscibile, “Simplon white” pure.

Scappiamo in alto ed in quel parco giochi che è la Gola di Gondo ci diciamo ci sarà pure qualcosa di salibile oggi ?!

Così non è.

Cascatone Gabi formato ma non presenta le 2 cascate di accesso. Tutto il resto piscia come solo in primavera al disgelo pare possibile.

OK, puntiamo allora a “Tormenta“, dovrebbe essere sui 2100m, non pare molto estetica ma oggi c’è da accontentarsi.

Scesi dall’auto per la terza volta, ci imbraghiamo, ramponiamo e via per quella mezz’ora di avvicinamento che intuiamo diverrà un’ora abbondante. La cascata è li a due passi, ma la neve fresca caduta solo poche ore prima rende la progressione lentissima ed inefficace. Servirebbero le ciaspole almeno, ma non le abbiamo. Ci diamo il cambio a tracciare ed appena abbandoniamo una zona arbustiva per puntare ad un traverso sotto l’attacco sentiamo un sordo tonfo d’aria uscire raggelante sotto gli scarponi. Nel raggio di 10m si disegna così una perfetta linea di frattura a mezzaluna sotto forma di innocente gradino alto pochi centimetri.

OK capiamo l’antifona: “oggi non è giornata!”

Christian torna sui suoi passi, io più a monte, fermo immobile attendo torni tra gli alberi poi partirò pure io per non caricare troppo il pendio.

Si rimonta in auto destinazione Briga prima e poi vedremo. Visto che la giornata è in vacca perchè non andare a mettere il naso in posti sennò irraggiungibili, che ne sò tipo la mitica Kandersteg ?!?

Ma si oggi và così e mentre percorriamo, rigorosamente fuori dall’autostrada per non pagare la “vignette”, questa vallata assolata leggiamo ormai nei pressi dell’imbocco del traforo che questo è percorribile solo in treno!

Cosa? E come facciamo con l’auto? Semplice l’auto si carica con elvetica precisione e puntualità sul treno per Kandersteg!

Arriviamo al casello del treno ormai in piena ilarità, è ora di pranzo e ci diamo una regola per questa “gitarella fuori porta” che sta assumendo i tratti di una barzelletta ma con i costi di un mutuo fondiario: “Se ci chiedono più di 50€ niente!”

La casellante appena capisce siamo italiani sfodera il suo migliore tedesco. Di inglese neppure l’ombra. Capiamo solo che il biglietto costa 27 franchi. Chiediamo la conversione in euro e ci dice 30€ … strano tasso di cambio in quel di Kandersteg … ok siamo ancora nel budget.

Christian chiede per scrupolo se gli esosi 30€ per 15 minuti di treno, sono andata e ritorno e di tutto punto la risposta è: “Nein !”

OK, altro dietrofront. Giriamo l’auto, anzi vorremmo solo ma non ci riesce siccome qui non è contemplata la corsia “esco senza acquisti” come al supermercato. L’elvetico si sa è persona risoluta, non come noi due italici, chi viene qui sa già essere sicuro imbarcarsi e quindi ci facciamo pure la fila fino a che le auto si immettono e noi riusciamo a sgattaiolare fuori.

La giornata ha preso i connotati della farsa, se non fossimo così stanchi dalle ormai 7 ore in auto ci rideremmo in faccia l’un l’altro.

Si torna al passo del Sempione, andremo a spiccozzare alla “palestra” o ci dovrebbe essere un “Fluido Azzurro”, incassato, riparato, sicura formazione e scrivono bello ma son solo 40/50m.

Ripassiamo per Briga e sulla sx si apre la visione di questa meraviglia che prima non avevamo osservato. Ennesima inversione ad U, parcheggiamo e torna la vestizione e preparazione degli imbraghi, direi la terza della giornata e speriamo l’ultima, ma non ne siamo così sicuri.

Via quasi di corsa su quello che pensiamo essere il sentiero di avvicinamento, ad un certo punto sale troppo e devia a sud. No buono. Parte un ravanage con albering in sottobosco elvetico. Riesco anche a spiccozzare e trazionare su qualche tronco marcio per eseguire traversi sennò con “del grado” che a vista non posseggo. Gli scarponi mordono a meraviglia questo humus e fogliame ed in men che non si dica (mezz’ora abbondante) capiamo essere troppo alti e la cascata troppo lunga ed ingaggiosa.

Vai di foto e via che scatta il quinto “OK” della giornata.

Ormai la discesa è fin liberatoria, attaccare una cascata alle tre del pomeriggio non mi era mai successo prima e sarebbe corretto neppure questa volta.

Ormai al passo del Sempione scendiamo senza nessuna velleità per il Fluido Azzurro.

Poi senza corda si risalgono i corti colatoi stradali in un circuito che sa più di ruota del criceto che di alpinismo.

Si torna senza birra, oggi non ce la meritiamo ed almeno non facciamo notte dai! Intento poi logicamente smentito dai fatti.

Alla fine sarà anche divertente ma assolutamente una gita da non consigliare e che di “green” ha solo il colore nel portafoglio.


Accesso:

Passato Gondo direzione Gabi / Simplon Pass. Si parcheggia appena usciti a sx di un paravalanghe. Si sale la rampa di accesso e ci si dirige a S verso la palestrina. In 3 minuti si è davanti alla piccola gola dove si forma Fluido Azzurro.

Indossare ramponi e picche e scendere disarrampicando qualche banale roccetta passando il torrente più volte fino alla base del salto.


Relazione salita:

30m, WI 5, I

linea di misto visibile a dx


Discesa:

  • 1 doppia o moulinette 30m attrezzata a sx su spit fix.


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