Categorie
Alpi Orientali Piccole Dolomiti relazioni rock climbing via arrampicata ambiente

La Vigliacca

Avancorpo del Cornetto, 1350m

Monte Cornetto – Sengio Alto (Vi)

Comodo e breve accesso, tiri corti ed eterogenei, si arriva su una guglia ma soprattutto con una roccia lavorata e solida come non si trova in altre parti del gruppo.
Su qualche tiro basta chiudere gli occhi per pensare di essere alle Pale di San Martino.
Provare per credere.
Diverrà una classica.

N.B.

Apritori:

Matthias Stefani in autosicura il 27/06/2021

Accesso:

Giungere a Pian delle Fugazze (link) 1162m e tenendo le indicazioni per l’Ossario del Pasubio prendere la SP99 “via Ossario”. Passata a dx la malga Cornetto 1220m poco dopo si P a sx nell’apposito spazio (link) 3€.


Attacco:

Attraversare la strada e prendere le indicazioni per Falesia Montagna Viva. Salire diritti i prati e passare una caratteristica barriera in legno per le mucche. Continuare lungo il sentiero entrando nel bosco. Dopo 50m dalla barriera in legno abbandonarlo e seguire la traccia a dx (diversi ometti) che dopo pochi minuti porta direttamente all’attacco. Cordone blu su clessidra alla base. (10 min dal parcheggio)

su gentile concessione di © Matthias Stefani

Foto via:

Schizzo via:


Difficoltà:

IV, IV+ (1.p.sso V+ od A0)/ IV+ obbl.
AD+
5L, 120m, R2, 2 imp.


Compagni:

Anna Tusini


Discesa:

Dalla cima (libro di via dedicato ai Serenissimi e La Vigliacca) attrezzare una doppia su cordoni e maglia rapida (controllare!) da 25m e scendere verso sx (viso a monte) lungo l’ultimo tiro della via “La Rosa di Elisa” fino a pervenire in una sella terrosa.
Da qui salire una decina di metri seguendo la traccia nel bosco (ometti) che dopo 2 min porta nel Vajo del Tricorno.
Percorrere il sentiero di discesa che riporta comodamente al parcheggio 15/20 min esclusa la calata


Cartina:


GPS:

Total distance: 205 m
Max elevation: 1288 m
Min elevation: 1242 m
Total climbing: 0 m
Total descent: -46 m
Total time: 00:05:37
Download file: Passo Pian delle Fugazze.gpx

Note:

  • Portare almeno 4/5 cordini poiché l’apritore ha lasciato cordoni solo su alcune clessidre (solo per segnare la linea da seguire) e lasciare così la possibilità ai ripetitori di divertirsi ed imparare ad auto-proteggersi.
  • A due passi da Malga Cornetto, roccia eccellente, tiri simpatici e molto interessante se concatenata con altro sopra od a fianco (via La Rosa di Elisa o la via dei Serenissimi)
  • La prima parte della prima lunghezza risulta spesso bagnata dopo giorni piovosi e risulta quindi patinata di uno strato terroso.

Ritieni utile la relazione?

Un sito come questo costa circa 250€ all’anno di solo hosting, antivirus ed aggiornamenti plug-in. Il tempo e passione non li monetizzo certo ma questo sito è online da 20 anni circa e quindi i conti sono facili.
Dona per lo sviluppo del sito e permettermi di togliere questa odiosa pubblicità.
Anche un caffè fa la differenza, mi fa capire che apprezzi il mio lavoro.
G r a z i e
!




Un caffè5€10€

Meteo:



Ti potrebbero anche interessare:

Piccole Dolomiti 0, rock climbing 0 0

Gallery:

Categorie
relazioni rock climbing via arrampicata ambiente via Dolomitica

Pilastro Stenghel + raccordo d’attacco (Placca Lumache)

Pilastro Stenghel 1655m

Monte Cornetto – Sengio Alto (TN)

Non conoscevo bene Giuliano ma lo stimavo molto lo stesso.
Un giorno, a cavallo tra ottobre e novembre, eravamo io e Claudio in Val del Sarca a cercare un po’ di sole in quell’inizio d’autunno.
Giuliano era a fianco e sbucò senza rumore da uno spigolo assolato quando la verticalità permise alle nostre due cordate di incrociare gli sguardi e parole.
Al bar della Lanterna quel tepore che ci accompagnò in via ci permise di gustarci pure una birra all’aperto e riprendere le chiacchiere, interrotte prima dalla divergenza delle linee salite.
Ci scambiammo veloci opinioni sulla giornata e tu ci consigliasti un “diedro appena più in là“, salito da te anni prima e che era altrettanto bello, forse pure più del Baldessarini.
Alla nostra domanda se ci fosse anche lì del sesto, mi ricordo ancora la tua risposta:

” No, no! Quale sesto. Io il sesto non l’ho mai salito da primo! “

Fra me e me pensai che, oltre al fatto che era chiaro davamo a quel grado un valore diverso, molto diverso, era altrettanto chiaro quale umiltà di persona avessi di fronte.

Ci salutasti con tre libri in omaggio, due per noi ed uno per la sezione.

Mi divennero subito chiare le belle parole che avevo sentito sul tuo conto prima di allora.

Non potevamo che aggiungerne altre.

Ciao Giuliano.


Apritori:

L’apritore ha chiesto di rimanere in anonimato per dare maggiore importanza e risalto alla figura di Giuliano Stenghel a cui ha deciso di dedicare il toponimo del breve, ma elegante, pilastro.
Pare che abbia salito questo concatenamento con un solo chiodo e qualche protezione veloce che, sicuramente, non gli sono servite più di tanto nelle compatte placche che spesso qui si ritrovano.


Accesso / Attacco:

da SUD:

Dal Rifugio Campogrosso (link al P) 1443m seguire il comodo sentiero 170 E5 verso la Forcelletta N/O e Passo degli Onari, dapprima attraverso un bosco di faggi e poi per prati.
Prima della Malga Bovental 1435m (chiamata anche Boffetàl) si prende il 170 in direzione N verso il Passo degli Onari.
A due grossi ometti quasi sul sentiero prendere quello più a monte abbandonando il sentiero.
Dopo una ventina di metri si è in prossimità della bella placca nerastra che segna l’attacco della via (cordoni in clessidra e sosta S1 visibili sopra).
TOT: 30/40min da Campogrosso, 10 min da Malga Bovental.

da NORD:

Giungere a Pian delle Fugazze (link al P) 1162m e P, prendere la “strada delle Sette Fontane” e poi il comodo sentiero 173 verso malga Boffetal. Oltrepassata si prende a sx il 170 in direzione N verso il Passo degli Onari.
A due grossi ometti quasi sul sentiero prendere quello più a monte abbandonando il sentiero.
Dopo una ventina di metri si è in prossimità della bella placca nerastra che segna l’attacco della via (cordoni in clessidra e sosta S1 visibili sopra).

Tot: 30/40 min da Pian delle Fugazze o 10 min da Malga Bovental.


Relazione:

Difficoltà:V+, D+
Proteggibilità:R1 il pilastro Stenghel, R2 il raccordo d’attacco (Placche delle Lumache)
Impegno:II
Sviluppo:170 m + 20 m di trasferimento
Tiri:6
Attrezzatura:NDA, diversi cordini (anche aperti) per le numerose clessidre, friend medio-piccoli
Esposizione:W-SW
Tipo di roccia:dolomia dalla buona all’ottima
Periodo consigliato:Data la comodità d’accesso, di discesa e la favorevole esposizione è possibile percorrere l’itinerario anche nelle belle giornate invernali
Tempo salita:circa 3.5 h
Bellezza:***

Tracciato via:


Schizzo :


Descrizione:

L1          25m          IV/V p. V+          

Salire verticalmente la placca compatta rimanendo nel suo margine dx (2 cl), quindi spostarsi leggermente a sx e superare un’altra breve placca (1 ch) fino a prendere delle lame gialle (1 cl sulla dx) che portano ad una fessura. Superarla (ottimo posto per friend rosso) uscendo a sx su buoni appigli. Vincere un’ulteriore placca (1 ch e 1cl) che conduce direttamente alla sosta su 4 clessidre.

L2          20m          IV-, III   

Traversare orizzontalmente circa 4 metri fino ad una sosta intermedia su 2 dadi incastrati e cl con cordino (sosta originale di apertura, da evitare), quindi rimontare in verticale la placca, ora appoggiata, che si segue facilmente verso dx (1 cl e 1 dado incastr.) fino a uno spigoletto giallo al margine di quest’ultima. Sosta su clessidra e un chiodo.

L3          25m          p. V+, IV, I          

Aggirare l’aggettante spigoletto giallo, quindi rimontare un breve strapiombetto (dado incastrato per azzero) che dà accesso a un caratteristico diedro obliquo (posti per friend medi e 1 cl formata da sassi incastr. a circa metà della rampa). Uscire verso dx su di una cengia erbosa che, seguita per una decina di metri verso dx, porta alla base di un tozzo pilastro staccato, dove si sosta su 3 ch.

*Da qui è possibile anche evitare il successivo sperone seguendo la traccia che lo aggira a destra e in 2 minuti porta direttamente all’attacco del Pilastro Stenghel.

L4          30m          V+, III, IV            

Salire la breve fessura in dulfer sopra la sosta (ottimi posti per friend medi) fino ad uno strapiombetto, traversare quindi orizzontalmente 2 metri a dx su piccoli appigli (chiodo con anello) e proseguire ora in facile traverso orizzontale, sempre verso dx, su roccia ricca di clessidre. Riprendere a salire verticalmente a dx degli strapiombetti (1 cl) su buoni appigli fino alla cima dello sperone (1 cl formata da massi incastr. un metro prima di uscire). Da qui è possibile Spostarsi orizzontalmente circa 3/4 metri verso dx e sostare su mugo con cordone e maglia rapida (per poi disarrampicare 5m o fare una breve calata) oppure proseguire per la crestina fino in cima e scendere a piedi.

*Da qui è possibile concludere la salita rientrando per la comoda traccia (ometti) che riporta velocemente al sentiero n. 170.

trasferimento    20m                        

Portarsi alla base dell’evidente “Pilastro Stenghel” (chiodo con cordino visibile alla base).

L5          30m          IV/V p. V+, IV, III             

Salire la bella placca di roccia ottima, seguendo i numerosi chiodi (6 chiodi e 1 cl), fino a quando la parete diviene meno verticale, quindi traversare facilmente a sx sfruttando una grossa lista rocciosa per le mani, portandosi sul filo dello spigolo. Sosta su grosso mugo in una comoda cengetta 3 metri a sinistra del filo dello spigolo.

L6          20m          V, III,II  

Tornare 2 metri a dx della sosta e proseguire verticalmente sul filo dello spigolo superando una bella placca lavorata di roccia ottima (3 cl) fino ad una cengetta. Salire la breve paretina in obliquo verso sx (grossa clessidra) e poi tornare a dx fino a riprendere il filo dello spigolo (1cl) portandosi alla base del breve ma aggettante “naso” fessurato. Vincerlo (1 ch e ottima fessura per friend medio) e quindi traversare a dx su cengetta per tre metri (2 cl). Per facili roccette in breve si raggiunge la sommità del pilastro dove comodamente si sosta su un mugo con cordone e maglia rapida (Libro di via).


Compagni:

Anna Tusini e Claudio Bassoli il


Discesa:

  1. Dalla cima del pilastro scendere alla forcelletta mugosa per tracce ed ometti e poi risalire in direzione N (SX viso a monte) su evidente traccia ad un’altra forcella stavolta rocciosa. In breve ad a mezzacosta ricollegarsi all’evidente sentiero con galleria che porta verso il Passo degli Onari.
    Da qui è possibile rientrare a Campogrosso o Pian delle Fugazze (40 min) o proseguire in funzione di un possibile concatenamento di altri itinerari alpinistici sul m.Cornetto, come lo Spigolo Soldà, la via degli Ometti, ecc…
  2. Se si vuole concatenare la Stefani-Bertolotti o lo Spigolo Bellavista meglio e più veloce fare una doppia da 40m, attrezzata su mugo in sommità, verso la base della evidente fessura-camino di attacco.

Cartina:


GPS:

Total distance: 3231 m
Max elevation: 1653 m
Min elevation: 1451 m
Total climbing: 320 m
Total descent: -201 m
Total time: 06:31:41
Download file: v.spigolo.Stenghel_gpx _2020-09-10_0947.gpx

Note:

  • Valida alternativa per raggiungere il frequentato Spigolo Soldà al Cornetto o la Via degli Ometti accorciando l’avvicinamento a piedi.
  • Anche se il grado non è mai tecnicamente elevato è abbastanza continua nelle difficoltà e qualche passaggio esige il muoversi agevolmente sul IV+/V dolomitico. Siccome gira pure parecchio non ritengo sia adatta a cordate neofite, per queste molto meglio il Bellavista che rimane globalmente più facile ed intuitivo.
  • Questi due itinerari concatenati alla splendida Stefani-Bertolotti e alla Via degli Ometti prendono il nome di Concatenamento sud/ovest del Cornetto”, che con i suoi 700m di arrampicata effettiva porta direttamente in vetta al Cornetto.

Bibliografia:


Meteo:

Ritieni utile la relazione?

Un sito come questo costa circa 250€ all’anno di solo hosting, antivirus ed aggiornamenti plug-in. Il tempo e passione non li monetizzo certo ma questo sito è online da 20 anni circa e quindi i conti sono facili.
Dona per lo sviluppo del sito e permettermi di togliere questa odiosa pubblicità.
Anche un caffè fa la differenza, mi fa capire che apprezzi il mio lavoro.
G r a z i e
!




Un caffè5€10€


Ti potrebbero anche interessare:


Gallery:


Categorie
beginner climbing relazioni rock climbing valdastico via arrampicata ambiente

Spigolo della Luna

Val d’Assa 850m

Bastionata del Raparo

Val d’Astico o Valdastico (VI)

Sulla luna, per piacere,
non mandate un generale:
ne farebbe una caserma
con la tromba e il caporale.

Non mandateci un banchiere
sul satellite d’argento,
o lo mette in cassaforte
per mostrarlo a pagamento.

Non mandateci un ministro
col suo seguito di uscieri:
empirebbe di scartoffie
i lunatici crateri.

Ha da essere un poeta
sulla Luna ad allunare:
con la testa nella luna
lui da un pezzo ci sa stare…

A sognar i più bei sogni
è da un pezzo abituato:
sa sperare l’impossibile
anche quando è disperato.

Or che i sogni e le speranze
si fan veri come fiori,
sulla luna e sulla terra
fate largo ai sognatori!

Gianni Rodari, primi anni ’60

Apritore:

Matthias Stefani in autosicura il 05 maggio 2020


Descrizione itinerario:

Itinerario alpinistico con vista panoramica che serpeggia con logica tra i punti deboli dello spigolo N/W della bastionata del Raparo.
L’ambiente isolato e suggestivo, immerso in una valle appartata e tranquilla, regala un’incantevole visione sulle pareti del Bostel e sulla Val d’Assa da una prospettiva inconsueta.


Accesso:

Accesso 1: Lungo ma panoramico (Pedescala)

(quello da noi scelto e che consiglio per la bellezza del luogo)
dalla Val d’Astico:
dalla strada provinciale SP350, in direzione Trento, raggiungere l’abitato di Pedescala. Svoltare a destra alla prima strada che s’incontra e proseguire fino al cimitero, dove si lascia l’auto. Link al P
Imboccare la strada sterrata che s’inoltra lungo la Val d’Assa proseguendo per 3 km fino a quando la forestale oltrepassa il torrente (appena dopo un largo spiazzo con dei caminetti).
Circa 50 metri dopo, sulla destra, imboccare il sentiero n. 633 (tabella indicazioni CAI) e dopo poche decine di metri, al bivio, tenere la sinistra e seguire il ripido sentiero che velocemente prende quota. Dopo una trentina di minuti, in corrispondenza dello spigolo, nei pressi di un enorme masso con bollo CAI, lo si abbandona prendendo un’esile traccia sulla sinistra (ometti) che in breve conduce all’attacco dov’è presente una luna gialla incisa
Tot: 60/75 min

Accesso 2: rapido (Altopiano Sette Comuni)

dall’altopiano dei Sette Comuni:
dalla strada statale 349 del Costo raggiungere il paese di Treschè Conca e seguire le indicazioni per contrà Mosca, dove si lascia l’auto nel piccolo parcheggio poco sotto l’abitato, link al P.
Imboccare la forestale che scende a valle e dopo 250 metri prendere la prima strada a destra che s’incontra (bollo CAI n. 633).
Proseguire fino ad un grande prato aperto dopo il quale la strada diviene sentiero (palina CAI n. 633).
Percorrerlo in discesa (tratto attrezzato con corde fisse) fino a un enorme masso con bollo CAI (circa un centinaio di metri dall’ultima catena fissa). Abbandonarlo prendendo un’esile traccia sulla destra (ometti) che in breve conduce all’attacco dell’itinerario dov’è presente una luna gialla incisa
Tot: 20/30 min (in discesa)


Relazione:

Difficoltà:IV, IV+, p.V (IV+ obbl.), D-
Proteggibilità:R1
Impegno:II
Sviluppo:170 m
Tiri:6
Attrezzatura:NDA, friend medi e vari cordini (anche lunghi) per attrezzare le soste
Esposizione:N, NW
Tipo di roccia:Dolomia
Periodo consigliato:Primavera ed autunno.
Tempo salita:circa 2.5 ore
Bellezza:****
Cartografia:

Relazione completa scaricabile:


Descrizione tiri:

L1: 30m, IV p.IV+

Rimontare le facili balze rocciose fino a una breve fessura che si supera in dulfer uscendone a sx; superare un piccolo strapiombo giallo con buone maniglie portandosi alla base di un corto ma liscio diedro. Salirlo per 2/3metri e uscirne a sx ad un albero che conduce a una cengetta. In breve, verso sinistra, si guadagna la sosta su 2 chiodi

PROTEZIONI: 1 chiodo e 3 clessidre. Ottimi posti per friend medi.

L2: 30m, IV p.V/A0

Salire verticalmente alla sosta sfruttando una bella lama fessurata fino a un pulpito erboso a sx; vincere una breve placca molto compatta e quindi traversare orizzontalmente per 5metri verso destra, sfruttando delle ottime prese per le mani, portandosi sul filo dello spigolo. Proseguire verticalmente e superare infine una grossa lama fessurata che conduce a una panoramica terrazza erbosa, dove comodamente si sosta su 3 chiodi.

PROTEZIONI: 4 chiodi e un albero con cordone per eventuale A0. Ottimi posti per friend medi.

L3 (ORIGINALE): 20/25m, IV p.IV+

Rimontare la sosta e salire lungo la bella fessura svasata a sx, che più in alto diviene liscio camino, fino a raggiungere l’aereo e panoramico “Pulpito della Luna”, dove comodamente si sosta su 3 chiodi.

PROTEZIONI: 1 clessidra, 1 caratteristico cuneo di legno.

L3: (“VARIANTE DELLE STELLE”) 25/30m, IV, p.VI/A0, V

Bellissima lunghezza: alzarsi un paio di metri sopra la sosta fino a prendere una bella lista rocciosa per le mani che si segue verso destra raggiungendo il filo dello spigolo, su roccia ottima e compatta. Rimontarlo con un singolo passo difficile (chiodo con cordone per A0) e proseguire verticalmente in massima esposizione fino al bellissimo e panoramico “Pulpito della Luna”, al termine del quale si sosta su 3 chiodi.

PROTEZIONI: 6 chiodi.

L4: 20/25m, IV p.IV+

Aggirare lo spigolo sulla dx entrando in un bellissimo camino di roccia compatta; seguirlo fino a un piccolo tetto che si aggira con un breve ma esposto traverso verso destra (1 cl con kevlar). Proseguire ancora pochi metri per il camino, sempre su roccia ottima, fino a rimontare il breve spigoletto di sx, dove comodamente si sosta su 3 chiodi (E’ possibile evitare questa sosta e unire parte della successiva lunghezza fino a una sosta intermedia ben visibile 10/15m più in alto).

PROTEZIONI: 1 chiodo e 3 clessidre. Ottimi posti per friend medi.

L5: 25m, IV p.IV+

Spostarsi 2 metri a dx della sosta fino ad un chiodo con cordone e dopo aver superato una balza proseguire in dulfer lungo l’invitante fessura per pochi metri; quando inizia a divenire strapiombante traversare per bella placca verso sx fino ad un chiodo giallo ben visibile in alto, quindi ritornare verso dx sfruttando un’ottima lista per le mani che conduce al principio di una cengia erbosa, dove è presente una sosta intermedia. Oltrepassarla e seguire la cengia a piedi verso destra per una decina di metri, fino a raggiungere una comoda sosta da attrezzare su 3 chiodi.

PROTEZIONI: 4 chiodi. Ottimi posti per friend medi.

L6: 30/35m, III, IV, pp. V/A0

Salire a destra della sosta e per facili balze rocciose portarsi sotto un piccolo strapiombino che si supera direttamente (oppure si può aggirare più facilmente a sx) e permette di rimontare una mensola rocciosa. Da qui l’uscita originale traversa 3/4m verso sx uscendo dalla parete lungo delle fastidiose balze erbose. Proseguire invece lungo una breve ma caratteristica fessura in Dulfer sulla dx che porta sotto a un piccolo tettino con buone maniglie(chiodi ben visibili), superarlo e verso dx si raggiunge un caratteristico pulpito panoramico affacciato sulla Val D’Assa, dove si sosta su un albero.

PROTEZIONI: 5 chiodi e 1 clessidra. Ottimi posti per friend medi.

Libro di via poco più avanti sul sentiero.


Compagni:

Mephisto
Anna Tusini e Riccardo Pittino (cordata amici)


Ritorno:

Dall’ultima sosta alzarsi per una decina di metri nel bosco fino ad intersecare un’evidente traccia di camosci. Seguirla verso destra (viso a monte) costeggiando il ciglio della parete per pochi minuti fino a ricollegarsi nuovamente al sentiero n. 633 e quindi per:

Ritorno 1 (Pedescala)

  • si percorre a ritroso scendendo il sentiero 633 anche tramite alcune corde fisse, fino al bivio dell’attacco e poi sempre su sentiero 633 in 45/60 min si arriva al P.

Ritorno 2 (Altopiano Sette Comuni)

  • in 5/10 minuti di sentiero 633 si torna al P

GPS:

Accesso da Pedescala

Total distance: 1611 m
Max elevation: 854 m
Min elevation: 400 m
Total climbing: 505 m
Total descent: -82 m
Total time: 01:17:46
Download file: Spigolo_Luna_gpx _2020-07-28_1346.gpx

Note:

  • Una via facile che serpeggia nel mezzo di una muraglia strapiombante, regala in ogni tiro un diverso tipo di arrampicata. Anche se in un ambiente di bassa montagna sa donare una piacevole ed esposta arrampicata a tutta la cordata.
  • Data la roccia perlopiù eccellente, l’ottima proteggibilità, il modesto sviluppo, le comode e sicure soste si presta ottimamente come via propedeutica per le Dolomiti e, nonostante il grado contenuto, risulta una salita classica di soddisfazione dove in alcuni punti però occorre saper proteggersi.

Bibliografia:


Meteo:

Ritieni utile la relazione?

Un sito come questo costa circa 250€ all’anno di solo hosting, antivirus ed aggiornamenti plug-in. Il tempo e passione non li monetizzo certo ma questo sito è online da 20 anni circa e quindi i conti sono facili.
Dona per lo sviluppo del sito e permettermi di togliere questa odiosa pubblicità.
Anche un caffè fa la differenza, mi fa capire che apprezzi il mio lavoro.
G r a z i e
!




Un caffè5€10€


Ti potrebbero anche interessare:

valdastico 5 5 Piccole Dolomiti, rock climbing

Categorie
Brentino climbing Pale Basse relazioni rope solo val d'Adige via artificiale

I Tre Re di Affi

settore GEM ’85

Brentino Belluno  (VR) – Italy


Descrizione:

Via nata in 3 ripetuti tentativi dal trittico Matteo Bertolotti, Diego Fillippi ed Alessandro Spinelli. Ci saranno almeno 80 luccicanti spit fix ottimamente piazzati ed infissi, pulizia varia dei tiri ed attrezzature di soste e prima doppia. Anche il sentiero ho il sentore sia stato oggetto di restyling. Insomma un gran lavoro e quindi un grande grazie a chi ci mette impegno, tempo ed energie per far “divertire” e dare emozioni ad altri.


Accesso:

Da SUD: Casello Affi, indicazioni in rotonda per SS12 Verona, Rivoli, Sant’Ambrogio Valpolicella. Montare su SP11 e passare Rivoli senza entrarci, al semaforo scendere a dx direzione Brentino Belluno, Trento. Passare nella bella porta fortificata di Austriaca memoria ed i paesini di Canale, Tessari e Preabocco. A questo punto abbandonare la SP11, svoltando a sx direzione Brentino, per passare su ponte ed in seguito giungere ad uno largo piazzale antistante il cimitero, ove lasciare l’auto. Parcheggio in comune e consigliato per i settori: Pale Basse, Gem 85, Sass de Mesdi e Pala del Boral.


Attacco:

Salire per strada a N in direzione del paese di Brentino, ad una seconda carrareccia di servizio alla vigna, appena prima di una piazzola per picnic con tavolo e sedie in cemento, imboccare e salire stando a sx dei filari. La via e la parete sono già ben visibili e soprattutto il tetto giallo è dominante. 50m ed un ometto di pietra su una massicciata indica di addentrarsi nella boscaglia su percorso ben segnalato da ometti ma invaso dalla vegetazione (portarsi tronchesi).  La targhetta di alluminio S5 SF indica si è sul sentiero. In 15 minuti si è alla base della parete. GEM 85 parte a dx, per I 3 Re occorre stare a sx per una trentina di metri. Scritta rossa su placca e spit fix ne indicano l’inizio.


Relazione salita:

125m, 4L, V, A1, A2, S2,S1, II
  • L1 = 25m, V, S2.
    • Risalire la rampa verso sx su roccia da controllare e con passi non banali. Spittatura sicura ma distanziata. Si passa in libera ma con difficoltà superiori al V. Utile un friend 1. Sosta su 2 spit fix.
  • L2= 30m, A1.
    • Si sale su canne sagomate dai millenni e la mitica roccia a gocce di Brentino. Consiglio tenere le scarpette per farsi qualche bel passo in libera sul 6a/6b. In breve si perviene ad un primo tettino che richiede la staffa. Sosta su 2 spit fix vicino albero o 2 già nel tetto.
  • L3= 35m, A2.
    • Ora occorre prendere in mano il proprio coraggio e decidere di spingersi fuori su quel tetto quasi orizzontale e che pare uscire per ben più dei 10m morfologici. Spittatura a prova di bomba e ravvicinata rende il viaggio fattibile e piacevole, mentre si è appesi godersi il vuoto sotto e soprattutto le innumerevoli forme fantastiche di rigole calcaree modellate in millenni di torrenziali piogge. La roccia pare essere stata plasmata da mano artistica quando ancora allo stato malleabile. Questo tiro vale il viaggio, la via e la discesa. Sosta su 2 spit fix.
  • L4= 30m, A0, A1
    • Le difficoltà paiono quasi finite ma il terreno impone ancora attenzione. Si sale velocemente in A0 poi quando diviene difficile si tira fuori una staffa. Ad un boschetto sommitale, tenere a dx. Tiro con roccia dubbia e da pulire. Durante mia ripetizione ho smosso parecchia roba, pure un “bidet” (blocco roccioso di pari grandezza e qualità che ha spezzato in due una pianta sottostante.). Sosta su cordone su albero.

Discesa:

  • Dirigersi a N quasi in orizzontale ed in bordo parete. Dopo circa 50m si scende qualche metro per trovare una sosta su cordone e moschettone (lasciato). Da li assicurarsi od effettuare una prima corta doppia di 8m verso sx (viso a monte) fino all’ancoraggio della fine della via GEM 85, che si intuisce si trova alla fine di un diedro verticale. Si potrebbe anche disarrampicare ma il terreno smosso lo sconsiglia. Da lì eseguire 3 doppie verticali. La prima di 30m, la seconda di 50m e la terza di 25.
  • E’ possibile pure salire dalla S4 per bosco ed intersecare il sentiero che scende dalle uscite delle vie della Pala del Boral (es. Silvia, Spigolo IV Sole, ecc..) e da li scendere per il “raccordo” e le Pale Basse riportandosi a Sud del Cimitero. Soluzione NON verificata e sicuramente più lunga. Ha senso in caso di concatenamenti.

Schizzo salita e discesa:

Loader Loading...
EAD Logo Taking too long?

Reload Reload document
| Open Open in new tab

Download [1.94 MB]




Note personali:

  • 2 mezze da 60m consigliate. Io avevo solo una corda intera da 70m e quindi ho dovuto scendere dividendo la terza doppia in due ed andando a ritroso sulla via GEM 85. Ciò lo sconsiglio per via: dei traversi, dei tratti in cui occorre disarrampicare per tenere la direttiva della via e per la possibilità di incastri siccome c’è un maestoso fico appena sopra la S2 di GEM 85.
  • Via molto meritevole. La vicinanza alla strada e la bassa quota non deve farla sottovalutare però. Ritirata dopo S2 problematica e comunque è richiesta una certa “disinvoltura” su staffe.
  • Colazione abbondante alla Opera Prima caffè e birra con soppressa post arrampicata dalla Gigia, fanno parte integrante dell’esperienza arrampicatoria Brentiniana. Buon divertimento.
  • Tempo salita in rope solo circa 6.5h (3 h circa solo la L3), discesa con 5 doppie in circa 1h

Meteo:

Ritieni utile la relazione?

Un sito come questo costa circa 250€ all’anno di solo hosting, antivirus ed aggiornamenti plug-in. Il tempo e passione non li monetizzo certo ma questo sito è online da 20 anni circa e quindi i conti sono facili.
Dona per lo sviluppo del sito e permettermi di togliere questa odiosa pubblicità.
Anche un caffè fa la differenza, mi fa capire che apprezzi il mio lavoro.
G r a z i e
!




Un caffè5€10€


 Ti potrebbero interessare anche:


Gallery