Sasso Tignoso, 1469 m
Pievepelago (MO)
Per alcuni alpinisti sarà come un ripido sentiero da farsi in scarpette da avvicinamento, per altri escursionisti forse uno dei percorsi più ingaggiosi e verticali mai percorsi in Appennino.
Per tutti spero però che sia una piacevole mezza giornata trascorsa all’aria aperta in un contesto ambientale unico del nostro Appennino.
La posizione dominante e con una notevole prominenza dalle valli circostanti, dona a questo affioramento ofiolitico una splendida visuale su tutta la catena montuosa: dalle cime del bolognese come il Corno alle Scale, passando per il Cimone che è sempre in primo piano ed il Cipolla, Prado e Cusna che chiudono l’anfiteatro. Sull’altro versante la est della Pietra di Bismantova è in bella evidenza con le tributarie valli del Dolo e Dragone che verdi serpeggiano verso la pianura.
Ottima per cordate neofite o fresche di corsi che vogliono cimentarsi nelle manovre e progressione in conserva protetta senza l’ingaggio ed esposizione di una vera parete.
Monte Tignoso.
da TCI Appennino Ligure e Tosco-Emiliano | di Marco Salvo, Daniele Canossini | 2006
Montagna caratteristica di origine vulcanica, formata da scuri basalti alterati, in cui si riconoscono le forme tondeggianti dei cuscini di lava repentinamente raffreddata.
La vetta, segnata da una croce, concede un vasto panorama sul
crinale dal Monte Cusna al Monte Cimone, e sul medio Appennino reggiano e modenese.
Emerge prepotente lungo la boscosa dorsale che divide la Val Dragone
(bacino del Fiume Secchia) dalla Valle Scoltenna (bacino del Fiume Panaro).
Apritori:
Difficoltà:
Obbligatorio:
Sviluppo:
Quota:
Esposizione:
Ubicazione:
Tipo terreno:
Bellezza:
Accesso:
da Nord:
- da Montefiorino, Frassinoro su provinciale SP486R direzione Passo delle Radici. Appena passato Piandelagotti alle indicazioni a dx per Civago e Prati di San Gemignano, svoltare a sx ed abbassarsi in un strada senza nome che in breve conduce ad una falegnameria. Scendere sul greto del torrente con bella vista sul Sasso del Corvo e poi passato il ponte risalire quindi sulla via comunale per Roccapelago. Quando questa si immette in un tornante tenere a SX per Sasso Tignoso. Salendo il Sasso diviene visibile e si parcheggia dopo poche centinaia di metri nei pressi dell’oratorio Giovannoni a 1300m slm. Link al P con google maps.
da altri versanti:
- Giungere sulla via Comunale per Roccapelago e poi imboccare la strada per Sasso Tignoso ed Oratorio Giovannoni.
Salendo il Sasso diviene visibile e si parcheggia dopo poche centinaia di metri nei pressi dell’oratorio Giovannoni a 1300m slm. Link al P con google maps.
Attacco:
Dall’oratorio Giovannoni salire verso N in falsopiano sul sentiero CAI 579 (via Vandelli) fino a che questo di biforca. Tenere quindi la SX sul sentiero 565 ma abbandonarlo vicino al limite boschivo ad una quota di circa 1350m (grosso ometto) e preferirgli una carrareccia verso SX che costeggia la base dell’affioramento.
Nel punto di maggior sviluppo della cresta Sud, appena sopra ad un cono detritico, si trova l’attacco in un diedrino con visibile 1 chiodo con cordino nero e la targhetta.
Tot: 15/20 min
Scheda:
RELAZIONE (ITA) | |
Itinerario | via Cresta Tignosa |
Zona Montuosa | Appennino Tosco Emiliano |
Sottogruppo | Pievepelago |
Settore / Parete / Cima | Sasso Tignoso |
Stato | Italy |
Parcheggio | Oratorio Giovannoni 1300m (MO) |
Sentieri utilizzati | via Vandelli, 579, 565 |
Acqua | sì, fonte segnalata qui |
Dislivello avvicinamento [m] | + 60 m |
Dislivello itinerario [m] | 135 m |
Sviluppo itinerario [m] | 300 m |
Quota partenza [m] | 1360 m |
Quota arrivo [m] | 1469 m |
Tipologia itinerario | Cresta rocciosa a balze in ambiente collinare |
Difficoltà su roccia | I, II, passi III. |
Qualità roccia | Ofiolite da discreta a mediocre |
Proteggibilità | R2 |
Soste | Da attrezzare su spuntoni, alberi o fessure. |
Impegno | 1 |
Numero di tiri di corda | variabili |
Difficoltà globale | F+ |
Pericolo | friabilità in alcuni tiri |
Materiale | NDA, friend #0.5-#1-#2, nuts e cordini |
Esposizione prevalente | S |
Discesa | sentiero 575 |
Tempo avvicinamento | 20 min |
Tempo salita | 1/1.5 h |
Tempo discesa | 30 min |
Libro di via | NO |
Giudizio | 6 (media tra ambiente 8 ed arrampicata 4) |
Consigliata | Ottima per iniziare vie di più tiri ed esercitarsi nella progressione in conserva. |
Schizzo via (PDF scaricabile):
Descrizione:
L1 = 40m, II, I (1 ch+ 1 fix) Sosta su alberi
attaccare nel punto più basso della cresta Sud in corrispondenza di un accennato e corto diedro ( II, 1ch con cordino nero + targhetta).
Appena sopra il terreno si abbatte e si cerca quindi di salire sugli affioramenti più consistenti su, stranamente, solida roccia chiara (1 fix + 1 albero) fino ad un gruppo di grossi lecci alla base della successiva parete, dove si attrezza la sosta.
L2 = 60m, III, II, I (1 spit) Sosta su 1 fix o friends #1 e #2
attaccare la paretina su placca inizialmente verticale (III) puntando ad uno Spit Roc ma proteggendosi prima con un friends (da #0.25 a 0.5)
Salire altri pochi metri friabili e delicati fino a che la pendenza cala e procedere camminando quasi sul filo di cresta per balze, erba e massi.
Attrezzare la sosta alla base della successiva paretina, nei pressi del filo di cresta su un fix od usando una fessura verticale ove di attrezza la sosta su friends.
L3 = 40m, II, I Sosta su spuntone.
Portarsi leggermente a dx ed entrare nell’accennato canale dai molti spuntoni chiari affioranti.
Salire proteggendosi con cordini e quando il terreno diviene orizzontale attrezzare la sosta attorno ad un grosso e caratteristico masso squadrato con licheni e muschio bianco, proprio sul filo di cresta e con bella visuale sui pinnacoli della cresta W.
Ora per terreno elementare e senza percorso obbligato stare sul filo di cresta e scendere di 2m ad una sella e poi risalire fino alla base di roccette più verticali. 70m circa di conserva protetta.
L4 = 10m, II + 80m cresta elementare.
Salire l’ultimo pinnacolo con 10m di arrampicata elementare (II) e poi
proseguire in conserva e con qualche saliscendi fino alla croce di vetta.
Difficoltà:
I, II, p.ssi III
300m, RS2, F+, 1 imp.
Discesa:
a) Per sentiero 565
Scendere dalla croce ed imboccare indifferentemente il sentiero 565 sul versante N oppure la “direttissima” sul versante S. In breve si ritorna al P nei pressi dell’oratorio.
TOT: 30 min circa
b) Anello panoramico sotto alle 4 torri
E’ possibile scendere per anello panoramico sotto alle 5 torri della cresta W prendendo il 565 a N ed abbandonando non appena questo svolta ad E (lato DX viso valle). Seguire poi delle tracce tra le roccette ed il limite boschivo che con percorso antiorario portano alla base delle caratteristiche 5 torri dall’aspetto bizzarro e caratteristico.
TOT: 45 min
Compagni:
Riccardo Pittino
GPS:
Max elevation: 1469 m
Min elevation: 1277 m
Total climbing: 211 m
Total descent: -208 m
Total time: 05:47:10
Note:
- La via è una “brutta via” ma penso possa donare a cordate neofite o fresche di corsi la possibilità di cimentarsi su alcuni facili tiri di corda e soprattutto la progressione in conserva su cresta, tanto importante quando poi ci si sposta su vere montagne d’alta quota.
- Qui ci si muove sul facile ma friabile. Il tutto in un contesto di pace ed isolamento che si fatica a trovare in molti ambienti “alpini”
- Prestare attenzione a qualche blocco instabile e tacca, occorre acuire la sensibilità di piedi e mani su questa roccia ma questa esperienza diverrà impagabile e merce preziosa nel bagaglio di ogni neofita alpinista.
Bibliografia:
- TCI Appennino ligure e tosco-emiliano | di Marco Salvo, Daniele Canossini 2006 | EAN: 9788836527755 (questa via non presente)
- Carta dei sentieri | Alto Appennino Modenese | Cai
- Appennino Invernale | G.Fabbri e F.Montorsi | Collana “Le Nevi”
- Falesie Ritrovate | G.Simonini, M.Lugli | ed. Eccentrico | 2008
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