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couloir goulotte ice climbing Piccole Dolomiti relazioni vajo

goulotte Mosquito

Cima Mosca 2141m

gruppo Carega – Piccole Dolomiti (Vi)

“Tin, tin, tin …

Dai con quel màrteleeeto …

batèo quel ciòdo òsti, non te ghè fè mia male…


Apritori:

Da una idea e realizzazione di Matthias Stefani e con Nicola Bertolani (solo secondo) il 07/12/2019


Accesso:

Dal rifugio Campogrosso 1464m, parcheggiare qui (link) oppure se la strada fosse chiusa per neve, salire in circa 1 ora il ripido sentiero delle Mole (143A) parcheggiando presso il tornante (link) prima del rifugio La Guardia (1099m). Imboccare il 157 che in falsopiano e con lungo giro traversa prima il Giaron della Scala, poi il Pra degli Angeli ed infine il Boale dei Fondi.(discesa classica).

Oltrepassare quest’ultimo e raggiungere la vicina Sella dei Cotorni. Proseguire, ora in discesa, per il 158 fino ad immettersi nel bacino dei Colori. Risalire l’omonimo Vajo pervenendo, dopo circa 50m di dislivello, ad un bivio: tenere l’impluvio di sinistra (a destra si va verso il Vajo Camosci).

Portarsi a ridosso dell’evidente parete nord di cima Mosca e quindi ad un secondo grande bivio: a destra si prosegue per il Vajo dei Colori, mentre l’ampio canalone di sinistra porta al Vajo Valdagno. In prossimità del primo stretto intaglio obliquo, poco a sinistra del punto più basso della parete, si trova l’attacco (in comune con la via Bettega-Maslowsky).


Difficoltà:

AI 3, 80°, M4, TD-, R3, II imp.
4L, 190m


Relazione salita:

tiroSviluppodifficoltàprotezionidescrizione
L14560°, AI 3friends
#0,5 ÷ #2
Risalire lo stretto canalino obliquo verso sx (50°), vincendo alcuni brevi facili passi di misto (60°/70°), fino ad una piccola nicchia nei pressi della quale si sosta su 2 chiodi (lunghezza in comune con la via Bettega Maslowsky di A.Peruffo e I. Ferrari-2005)
L250M4,  50°2 chSpostarsi a dx della sosta e vincere un tratto verticale di misto sfruttando sottilissime rigole ghiacciate (2 chiodi con cordone in loco, M4) che accompagna ad una bella goulotte appoggiata (50°). Proseguire ora facilmente fino ad un anfratto dove comodamente si sosta su 2 chiodi.
L34570°, 45°Rimontare la nicchia sulla destra superando un breve tratto verticale (breve passo di misto, 70°) quindi seguire il bel solco innevato che via via diviene più ampio (40°/45°) fino alla comoda sosta (2 chiodi + 1 nut incastrato), posta sulla sx nei pressi di un caratteristico anfiteatro roccioso.
L45040°, 80°/ M3, 50°friends
#0,2 ÷ #0,5
Risalire la parete ghiacciata a dx del grande camino strapiombante (70°/75°) che accompagna, con un tratto di misto (M4) ad un muro di neve verticale (80°, utile friend di piccola misura); vincerlo e proseguire fino ad una cengia posta sotto ad un enorme ed evidente tetto. Seguirla pochi metri verso sx fino alla comoda sosta su 2 chiodi e 1 clessidra.
sviluppo190   
gradazione AI 3, 80°,M4, TD-, R3, II imp., 190m  

Schizzo:

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Discesa:

Tramite 4 calate lungo l’itinerario di salita:

  1. da 40m perpendicolare alla sosta lungo il camino sottostante
  2. da 40m lungo il solco nevoso
  3. da 40m lungo il solco
  4. da 20m lungo il solco perpendicolare alla prima sosta.

Tutte le soste sono state attrezzate per la calata con cordoni dinamici e maglia rapida. Durante la calata prestare attenzione ad eventuali cordate in salita (sempre visibili).


Note:

  • Da S4 proseguendo si può uscire in vetta a Cima Mosca tramite l’itinerario Transiberiana Express (link)
  • L’itinerario ricalca in parte il percorso estivo seguito da O.Menato e N.Savi nell’agosto 1932 mentre la prima lunghezza è in comune con la via Bettega-Maslowsky di A.Peruffo e I. Ferrari del 2005.
  • La gradazione si riferisce alle condizioni dell’itinerario in data 07/12/2019. Con maggiore innevamento le difficoltà risultano sicuramente minori.
  • Dall’ultima sosta Stefani ha proseguito per altri 25m sull’ angusto camino strapiombante, con elevate difficoltà per altri 25m, lasciando 2 cordoni in loco che non devono trarre in inganno.

GPS:


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Meteo:


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