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l’Aldilà può Attendere

Pale Basse

Monte Cimo – Val d’Adige – Brentino (VR)

Prima salita: Sergio Coltri in solitaria dal basso, 30/10/2017

 

Chi pratica alpinismo accetta per scelta i rischi che, ben si sa, esistono e possono essere sempre nascosti dietro l’angolo, ma per una paventata illusione si è portati a credere che nulla di grave possa succedere a se stessi, una incosciente bambinesca illusione di essere quasi invincibili.

Poi tutto ad un tratto bastano pochi secondi di terrore per resettare tutto e farti ritrovare con una realtà che non credevi esistesse, pochi secondi nei quali non hai il tempo di percepire per intero la situazione che stai vivendo, come che quello che vedono i tuoi occhi non sia collegato in diretta con il tuo cervello e quando arrivano le immagini è già tutto finito.

Questo è quanto è successo a me, in qualità di spettatore, ma sopratutto alla mia amata compagna di vita Giuliana, un incidente spaventoso e assurdo, un imprevedibile ed enorme masso in precarissimo bilico, solo sfiorato dal compagno, è precipitato sopra di lei tranciandole la corda e facendola precipitare nel vuoto.

Non era la sua ora, non era il destino della fine della sua vita,

un cespuglio l’ha accolta e trattenuta evitandogli un ulteriore salto mortale di oltre cento metri.

Questa via ho voluto con una parte di rabbia, ma anche di ringraziamento, aprirla per lei, perchè continuasse a legarci quel filo che si stava per rompere, perchè ero sicuro che la sua forza psicologica l’avrebbe portata un giorno a riprendere l’alpinismo e a ripetere con le sue mani questa via, un collegamento per continuare a vivere e vivere con ugual passione tutti i giorni che rimarranno …..

Sergio Coltri da “Arrampicare in VAL D’ADIGE – 56 VIE MODERNE”


Descrizione:

Altro piccolo capolavoro del Coltri che dopo diversi anni è andato a scoprire un nuovo angolo del Cimo con innumerevoli metri di roccia molto appetibili per gli arrampicatori. Qui in scala ridotta si ritrovano gli strapiombi giallo rossastri di Castel Presina, le gocce da stillicidio del Sass de Mesdì e le placche grigio compatte ipertecniche della Pala del Boral. L’esposizione e bellezza dei tiri non è sicuramente paragonabile alle Pale mediane ma ritengo almeno una spanna sopra a molte recenti realizzazioni in Valle, provare per credere. Qui poi il Coltri ci ha deliziato di una spittatura veramente plaisir che rende l’arrampicata adatta a spensierate giornate di mezza stagione con i nostri compagni di arrampicata.

La genesi purtroppo non è stata delle più felici, Giuliana per un soffio non ci ha lasciato qualche settimana prima dell’apertura, ma la motivazione e dedica che ne è scaturita direi è una delle più belle lettere d’amore che un uomo possa scrivere alla sua amata.

Onore a Sergio ed auguri a Giuliana anche se non ne ha bisogno siccome la ripetizione prima della nostra è stata appunto la sua a meno di un anno dal suo incidente.

Che emozione leggerla in sosta.


Accesso:

da SUD, uscita Affi tenere SP11 per Ferrara di Monte Baldo, dopo Rivoli Veronese al semaforo di Zuane voltare a DX su SP11 (Brentino Belluno 15km – Trento). Seguire la provinciale e passare Canale, Tessari, Preabocco e poco dopo si prendono sulla SX indicazioni per Brentino. Si sale su un ponticello e poi sempre sulla strada si P appena dopo il cimitero sulla DX (MAPS link).

Tornare in direzione cimitero (S-W) e dopo la fontana prendere una carrareccia a fianco dei filari sul vigneto (occhio allevamento di api “territoriali” 🙂 ) oppure per strada asfaltata ci si porta all’inizio del vigneto dove si intravede chiaramente una traccia di sentiero.

Si sale su sassaia verso W. Dopo 15/20 min dal P si giunge al bivio, salendo dritto si prosegue per le Pale Mediane (Sass de Mesdì e Pala del Boral), noi andiamo a sx alle Pale Basse – Mamma Olga dove tramite un esile sentiero in traverso si adduce alle pale Basse. Tralasciare sulla dx il settore Mamma Olga e tramite evidente traccia portarsi verso “L’Aldilà può attendere”

Targhetta con scritta alla base. 30min tot


Relazione:

Difficoltà: 6b+ (6a+ obbl.)
Proteggibilità: S1
Impegno: II
Sviluppo: 150 m + 30m raccordo
Tiri: 6+1
Attrezzatura: NDA,  14 rinvii
Esposizione: E
Tipo di roccia: calcare
Periodo consigliato: primavera ed autunno
Tempo salita: circa 3.5 h
Bellezza: ****
Apritori: Sergio Coltri solo, 2018
Riferimenti bibliografici: Arrampicare in Val d’Adige – Monte Cimo
Tra il lago e il fiume, 2007 | Coltri S., Vidali B.,
Monte Baldo Rock | Cristiano Pastorello, Eugenio Cipriani – Vers SUD 2014Arrampicare in VAL D’ADIGE – 56 VIE MODERNE (DAL 3c ALL’ 8c) | Coltri S.,  Steccanella G. |
Cartografia: Kompass, foglio 102, Lago di Garda – Monte Baldo, scala 1:50.000

Descrizione tiri:

L1 = 6a, 4c | 25m | Placca per scaldarsi e poi qualche strapiombino atletico, arrivati in cengia traversare per 10m a sx su facile terreno.

L2 = 6b, 6a+| 25m | Appena a sx su compatta placca strapiombante, si superano alcune cenge rosse con rigonfiamenti atletici e continui. Tiro sostenuto nel grado. Sosta da usarsi poi per doppia.

L3 = 6a+| 25m |  A dx per fessura e poi piccolo strapiombo che si apre a diedro in placca. Superato questo con bei movimenti si giunge sotto a due fasce di strapiombi che si superano in traverso a sx con una sequenza non banale. Sosta appesi su pianta. Sosta da usarsi poi per doppia.

L4 = I | 30m |  Bosco per corda fissa. Attenzione ai numerosi detriti che finiranno sulle cordate sotto se smossi.

L5 = 5b | 20m | Partenza su placca sporca, poi facilmente traverso a sx fino alla sosta alla base del chiave. Sosta da usarsi poi per doppia.

L6 = 6b, 6b+, 6a | 30m | Placca ipertecnica prima leggermente appoggiata, poi verticale. Movimenti obbligati, senza fidarsi ciecamente dei piedi non si sale. Il chiave si supera con astuzia ed una sequenza apparentemente illogica. Il tiro vale la via. Capolavoro. Sosta da usarsi poi per doppia.

L7 = 5b | 25m | A dx e poi su per facile placche intervallate da cenge e fessure. Due ghiri trovati nelle fenditure. Non disturbare. Sosta da usarsi poi per doppia.

 

6b+ (6a+ obblig.), 7L, 150+30m, II, S1


Schizzo via:

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Discesa:

  • Tramite 5 doppie ( con 2 mezze corde si possono unire D1 con D2 e D4 con D5), occhio agli incastri ed a D4 su albero (sosta S3) soggetta a caduta pietre.
  • Risalire per bosco non tracciato fino ad incontrare il sentiero di accesso alle Pale Mediane / Sass de Mesdì. Una volta incrociato tenere la DX (N) fino al raccordo con il sentiero che abbassandosi riporta al bivio iniziale (soluzione non provata e riservata solo ai conoscitori della zona)

GPS:


Visualizza mappa ingrandita

Link a Bing bird’s eye


Compagni:

Claudio Bassoli


Note:

  • Come tutte le vie di Brentino e del Coltri occorre prendere i gradi con le pinze, però a differenza delle storiche qui la spittatura è molto più plaisir. Occorre avere chiaro e saldo l’obbligatorio, se si passa qua poi altrove sarà più facile.
  • Terzo tempo con tappa d’obbligo dalla Gigia, non ve ne pentirete !
  • per cordate veloci il Sass de Mesdì è proprio sopra !

Bibliografia:


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Calcantibus + Mamma Olga

Pale Basse – Mamma Olga

Monte Cimo – Brentino (VR)

E’ un po’ che non si arrampica seriamente e sappiamo bene che ripartire da Brentino c’è solo l’imbarazzo della scelta. Scelta che stavolta cade su “qualcosa di basso” con “qualcosa di medio” sognando poi un domani di attarcargli  “qualcosa in alto”.  Anche Ivan  è rimasto galvanizzato dalla conoscenza di Sergio e Giuliana ed allora presto spiegato come mai mi chiede: ” Si ma qualcosa di Coltri ehhh ?!”.

Bhe la scelta è alquanto facile, per trovare vie brutte o non di Coltri ci si deve impegnare qui intorno !

“Mamma Olga” la prima scelta di riscaldamento poi sopra vedremo …. il sopra non arriverà mai però.


Accesso:

da SUD, uscita Affi tenere SP11 per Ferrara di Monte Baldo, dopo Rivoli Veronese al semaforo di Zuane voltare a DX su SP11 (Brentino Belluno 15km – Trento). Seguire la provinciale e passare Canale, Tessari, Preabocco e poco dopo si prendono sulla SX indicazioni per Brentino. Si sale su un ponticello e poi sempre sulla strada si P appena dopo il cimitero sulla DX (MAPS link).

Tornare in direzione cimitero (S-W) e dalla fontana prendere una strada sul vigneto (occhio allevamento di api “territoriali” 🙂 ) oppure per strada asfaltata ci si porta all’inizio del vigneto dove si intravede chiaramente la traccia di sentiero che sale su sassaia. Dopo 15/20 min dal P si giunge al bivio, salendo dritto si prosegue per le Pale Mediane (Sass de Mesdì e Pala del Boral), noi andiamo a sx alle Pale Basse – Mamma Olga che tramite un sentiero in traverso adduce al nostro settore. Le vie sono le prime che si incontrano ed occorre prestare attenzione ad un cordone penzolante che facilita l’arrivo alla partenza in comune.

Conviene allestire qui la prima sosta.


via Calcantibus [8]

Descrizione:

La attacchiamo per errore, sulla guida Monte Baldo Rock è riportata la stessa numerazione [8] di Mamma Olga.

Consigliati solo i primi due tiri con roccia impeccabile e spittatura S1.

L1 = 6b, 25m.

Si parte verticale, poi qualcosa in più, tiro continuo e sostenuto ma che roccia!

L2 = 6b, 6a 20m.

Subito boulder poi spiana.

L3 = ?

tiro forzato e che stona con la via, su placca nera strapiombante compatta (7b/7c?) dal difficile A0 (utile staffa)

L4 =

non percorso.

Relazione:

Difficoltà:6b/A0 (6a/A0 obbl.)
Proteggibilità:S1
Impegno:I
Sviluppo:90 m
Tiri:4
Attrezzatura:NDA,  14 rinvii
Esposizione:E -SE
Tipo di roccia:calcare
Periodo consigliato:primavera ed autunno
Tempo salita:circa 2h
Bellezza:***
Apritori:S.Giarola & A.Salvaro, 2012
Riferimenti bibliografici:Arrampicare in Val d’Adige – Monte Cimo
Tra il lago e il fiume, 2007 | Coltri S., Vidali B.,
Monte Baldo Rock | Cristiano Pastorello, Eugenio Cipriani – Vers SUD 2014
Cartografia:Kompass, foglio 102, Lago di Garda – Monte Baldo, scala 1:50.000

via Mamma Olga [7]

Descrizione:

Parte appena a sx della precedente [7], subito verticale su roccia bellissima, poi và a cercare il facile che qui però scarseggia, terzo tiro con placca da antologia che vale la via e quarto per uscire su sentiero sommitale. Breve ma intensa anche grazie alla spittatura non certo vicina.

L1 = 6a+, 30m.

Subito verticale, strapiombino ostico e di dita poi molla un pò. Tiro che sveglia ma che roccia!

L2 = 6a+, 6b 20m.

Traverso a sx su placca verticale, poi breve diedro facile ma mal protetto, poi bombè atletico (trovato bagnato e passato a fatica con staffa) ed ancora diedro fino alla sosta.

L3 = 6b+, 25m.

Sulla spalla sx del tetto, spettacolare. Placca ipertecnica prima leggermente appoggiata, poi verticale. Movimenti obbligati, senza fidarsi ciecamente dei piedi non si sale. Il tiro vale la via. Capolavoro.

L4 = 4c, 30m.

Su per facili placche e rigole. Spit distanziati occorre integrare nelle numerose clessidre. Si arriva al bosco sommitale dove si attrezza la sosta su alberi. Tenere alte le corde, terreno molto sporco. Doppie da qui sconsigliate. Se si intende concatenare meglio uscire su sentiero tutto a dx (faccia monte)

Relazione:

Difficoltà:6b+ (6a+ obbl.)
Proteggibilità:S2
Impegno:II
Sviluppo:100 m
Tiri:4
Attrezzatura:NDA,  12 rinvii
Esposizione:E -SE
Tipo di roccia:calcare
Periodo consigliato:primavera ed autunno
Tempo salita:circa 2h
Bellezza:****
Apritori:Sergio Coltri solo, 1985
Riferimenti bibliografici:Arrampicare in Val d’Adige – Monte Cimo
Tra il lago e il fiume, 2007 | Coltri S., Vidali B.,
Monte Baldo Rock | Cristiano Pastorello, Eugenio Cipriani – Vers SUD 2014
Cartografia:Kompass, foglio 102, Lago di Garda – Monte Baldo, scala 1:50.000

Compagni:

Ivan de Iesu


Schizzi vie:


Discesa:

  • Prendere a dx (viso monte) il sentiero poco evidente che solca a mezza costa tutta la parte sommitale e con direzione S-N conduce in falso piano al sentiero principale. Si raccorda al sentiero delle Pale Mediane qui.
  • doppie consigliabili solo dalla sosta sotto l’ultimo tiro prima di arrivare al bosco sommitale

GPS:


Note:

  • Come tutte le vie “storiche” di Brentino occorre prendere i gradi e spittature con le pinze. Occorre avere chiaro e saldo l’obbligatorio e dare mezzo grado in su alle valutazioni, se si passa qua poi altrove sarà più facile.
  • Attenzione errore di numerazione sulla guida Monte Baldo Rock
  • Terzo tempo con tappa d’obbligo dalla Gigia, non ve ne pentirete !
  • consigliabile abbinare le salite





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Gem 85

via Gem 85

settore GEM ’85 – Pale Basse

Brentino Belluno  (VR) – Italy

 

Bellissima giornata in buona compagnia (con Niko Beta e Davide Franciosi). Ho avuto il piacere di scoprire le pareti di Brentino…e i loro gradi assolutamente non regalati. All’arrivo non c’erano grandi aspettative: aveva piovuto il giorno precedente e in valle c’era una gran cappa di umidità. Visto lo stato delle pareti da vicino, sebbene con un po’ di riserva, siamo partiti. In certi tratti l’umido/bagnato ha aumentato l’ingaggio di un grado già molto croccante (6a/6a+). Abbiamo chiuso con soddisfazione la via…ad ogni modo ho capito che da Brentino si torna a casa più umili…  Per chiudere in bellezza…tutti dalla Gigia per birra e panino!

Tommaso Fiorini, prima volta a Brentino


Apritori:

Sergio Coltri, Carlo Laiti, 1985

Descrizione:

Itinerario storico ed interessante che supera l’evidente diedro della pala rocciosa sopra l’abitato di Brentino.


Accesso:

Da SUD: Casello Affi, indicazioni in rotonda per SS12 Verona, Rivoli, Sant’Ambrogio Valpolicella. Montare su SP11 e passare Rivoli senza entrarci, al semaforo scendere a dx direzione Brentino Belluno, Trento. Passare nella bella porta fortificata di Austriaca memoria ed i paesini di Canale, Tessari e Preabocco. A questo punto abbandonare la SP11, svoltando a sx direzione Brentino, per passare su ponte ed in seguito giungere ad uno largo piazzale antistante il cimitero, ove lasciare l’auto. Parcheggio in comune e consigliato per i settori: Pale Basse, Gem 85, Sass de Mesdi e Pala del Boral.


Attacco:

Salire per strada a N in direzione del paese di Brentino, ad una seconda carrareccia di servizio alla vigna, appena prima di una piazzola per picnic con tavolo e sedie in cemento, imboccare e salire stando a sx dei filari. La via e la parete sono già ben visibili e soprattutto il tetto giallo è dominante. 50m ed un ometto di pietra su una massicciata indica di addentrarsi nella boscaglia su percorso ben segnalato da ometti ma invaso dalla vegetazione (portarsi tronchesi).  La targhetta di alluminio S5 SF indica si è sul sentiero. In 15 minuti si è alla base della parete. GEM 85 parte a dx con targhetta 1 all’attacco.


Schizzo salita:

©Tommaso Fiorini


Discesa:

  • Dalla fine della via GEM 85, da lì eseguire 3 doppie verticali. D1 di 30m, D2 di 50m e D3 di 25m.
  • E’ possibile pure salire dalla S4 per bosco ed intersecare il sentiero che scende dalle uscite delle vie della Pala del Boral (es. Silvia, Spigolo IV Sole, ecc..) e da li scendere per il “raccordo” e le Pale Basse riportandosi a Sud del Cimitero. Soluzione NON verificata e sicuramente più lunga. Ha senso in caso di concatenamenti.

Compagni:

Tommaso Fiorini e Davide Franciosi



Visualizza mappa ingrandita


Note personali:

  • 2 mezze da 60m consigliate.
  • Via molto meritevole.
  • Colazione abbondante alla Opera Prima caffè e birra con soppressa post arrampicata dalla Gigia, fanno parte integrante dell’esperienza arrampicatoria Brentiniana. Buon divertimento.

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I Tre Re di Affi

settore GEM ’85

Brentino Belluno  (VR) – Italy


Descrizione:

Via nata in 3 ripetuti tentativi dal trittico Matteo Bertolotti, Diego Fillippi ed Alessandro Spinelli. Ci saranno almeno 80 luccicanti spit fix ottimamente piazzati ed infissi, pulizia varia dei tiri ed attrezzature di soste e prima doppia. Anche il sentiero ho il sentore sia stato oggetto di restyling. Insomma un gran lavoro e quindi un grande grazie a chi ci mette impegno, tempo ed energie per far “divertire” e dare emozioni ad altri.


Accesso:

Da SUD: Casello Affi, indicazioni in rotonda per SS12 Verona, Rivoli, Sant’Ambrogio Valpolicella. Montare su SP11 e passare Rivoli senza entrarci, al semaforo scendere a dx direzione Brentino Belluno, Trento. Passare nella bella porta fortificata di Austriaca memoria ed i paesini di Canale, Tessari e Preabocco. A questo punto abbandonare la SP11, svoltando a sx direzione Brentino, per passare su ponte ed in seguito giungere ad uno largo piazzale antistante il cimitero, ove lasciare l’auto. Parcheggio in comune e consigliato per i settori: Pale Basse, Gem 85, Sass de Mesdi e Pala del Boral.


Attacco:

Salire per strada a N in direzione del paese di Brentino, ad una seconda carrareccia di servizio alla vigna, appena prima di una piazzola per picnic con tavolo e sedie in cemento, imboccare e salire stando a sx dei filari. La via e la parete sono già ben visibili e soprattutto il tetto giallo è dominante. 50m ed un ometto di pietra su una massicciata indica di addentrarsi nella boscaglia su percorso ben segnalato da ometti ma invaso dalla vegetazione (portarsi tronchesi).  La targhetta di alluminio S5 SF indica si è sul sentiero. In 15 minuti si è alla base della parete. GEM 85 parte a dx, per I 3 Re occorre stare a sx per una trentina di metri. Scritta rossa su placca e spit fix ne indicano l’inizio.


Relazione salita:

125m, 4L, V, A1, A2, S2,S1, II
  • L1 = 25m, V, S2.
    • Risalire la rampa verso sx su roccia da controllare e con passi non banali. Spittatura sicura ma distanziata. Si passa in libera ma con difficoltà superiori al V. Utile un friend 1. Sosta su 2 spit fix.
  • L2= 30m, A1.
    • Si sale su canne sagomate dai millenni e la mitica roccia a gocce di Brentino. Consiglio tenere le scarpette per farsi qualche bel passo in libera sul 6a/6b. In breve si perviene ad un primo tettino che richiede la staffa. Sosta su 2 spit fix vicino albero o 2 già nel tetto.
  • L3= 35m, A2.
    • Ora occorre prendere in mano il proprio coraggio e decidere di spingersi fuori su quel tetto quasi orizzontale e che pare uscire per ben più dei 10m morfologici. Spittatura a prova di bomba e ravvicinata rende il viaggio fattibile e piacevole, mentre si è appesi godersi il vuoto sotto e soprattutto le innumerevoli forme fantastiche di rigole calcaree modellate in millenni di torrenziali piogge. La roccia pare essere stata plasmata da mano artistica quando ancora allo stato malleabile. Questo tiro vale il viaggio, la via e la discesa. Sosta su 2 spit fix.
  • L4= 30m, A0, A1
    • Le difficoltà paiono quasi finite ma il terreno impone ancora attenzione. Si sale velocemente in A0 poi quando diviene difficile si tira fuori una staffa. Ad un boschetto sommitale, tenere a dx. Tiro con roccia dubbia e da pulire. Durante mia ripetizione ho smosso parecchia roba, pure un “bidet” (blocco roccioso di pari grandezza e qualità che ha spezzato in due una pianta sottostante.). Sosta su cordone su albero.

Discesa:

  • Dirigersi a N quasi in orizzontale ed in bordo parete. Dopo circa 50m si scende qualche metro per trovare una sosta su cordone e moschettone (lasciato). Da li assicurarsi od effettuare una prima corta doppia di 8m verso sx (viso a monte) fino all’ancoraggio della fine della via GEM 85, che si intuisce si trova alla fine di un diedro verticale. Si potrebbe anche disarrampicare ma il terreno smosso lo sconsiglia. Da lì eseguire 3 doppie verticali. La prima di 30m, la seconda di 50m e la terza di 25.
  • E’ possibile pure salire dalla S4 per bosco ed intersecare il sentiero che scende dalle uscite delle vie della Pala del Boral (es. Silvia, Spigolo IV Sole, ecc..) e da li scendere per il “raccordo” e le Pale Basse riportandosi a Sud del Cimitero. Soluzione NON verificata e sicuramente più lunga. Ha senso in caso di concatenamenti.

Schizzo salita e discesa:

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Note personali:

  • 2 mezze da 60m consigliate. Io avevo solo una corda intera da 70m e quindi ho dovuto scendere dividendo la terza doppia in due ed andando a ritroso sulla via GEM 85. Ciò lo sconsiglio per via: dei traversi, dei tratti in cui occorre disarrampicare per tenere la direttiva della via e per la possibilità di incastri siccome c’è un maestoso fico appena sopra la S2 di GEM 85.
  • Via molto meritevole. La vicinanza alla strada e la bassa quota non deve farla sottovalutare però. Ritirata dopo S2 problematica e comunque è richiesta una certa “disinvoltura” su staffe.
  • Colazione abbondante alla Opera Prima caffè e birra con soppressa post arrampicata dalla Gigia, fanno parte integrante dell’esperienza arrampicatoria Brentiniana. Buon divertimento.
  • Tempo salita in rope solo circa 6.5h (3 h circa solo la L3), discesa con 5 doppie in circa 1h

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