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AUM

Pilastro Dalai Lama 1400m

Monte Cornetto – Sengio Alto (Vi)

Simpatica vietta, ottima per iniziare e logica se si pensa ad una bella Cavalcata come quella delle Guglie del Kora.


Apritori:

,

Difficoltà:

Obbligatorio:

,
,

Sviluppo:

Quota:

,

Esposizione:

,

Ubicazione:

,

Tipo terreno:

, ,

Bellezza:



Accesso :

Da N (classico):

Giungere a Pian delle Fugazze (link) 1162m e tenendo le indicazioni per l’Ossario del Pasubio prendere la SP99 “via Ossario”. Passata a dx la malga Cornetto 1220m poco dopo si P a sx nell’apposito spazio (link) 3€.

Da S (panoramico ma più lungo):

Giungere al rif. Campogrosso (link) e P nei numerosi spazi a pagamento o gratis (200m prima del rifugio). Anche se vedrete delle auto si sconsiglia il P alla sbarra dopo malga Campogrosso (link) siccome a volte fioccano multe.


Attacco:

Da N (classico):

Attraversare la strada e prendere le indicazioni per Vaio Stretto (seg n°44). Attraversare i prati e continuare lungo il sentiero entrando nel bosco seguendo i bolli rossi e passando qualche grosso masso fino a quando se ne intravede uno con sopra una croce.
Stare a SX di questo masso e seguendo sempre i bolli rossi in breve si è alla base del Pilastro Dalai Lama e delle vie che lo cingono.
Stare alla sua SX (viso monte) fino a che in corrispondenza di una fessura e clessidra si trova l’attacco che presenta una inconfondibile scritta rossa. 15/20 min dalla malga. D+ 200m circa

Da S (panoramico e comodo):
A) CLASSICO e su sentiero evidente

percorrere la strada del Re prima verso malga Campogrosso, poi dopo una sbarra fin sotto alle pareti del Baffelan ed Apostoli che si scorrono sulla sx con panoramico e facile percorso.
Seguire ancora la strada che ora scende a tornanti sul ponte tibetano Avis e poi fino all’Ossario del Pasubio che si lascia sulla dx senza scenderci. Circa 500m dopo si perviene all’evidente P a pagamento di malga Cornetto e li sulla sx prendere le indicazioni per Vaio Stretto (seg n°44).
Attraversare i prati e continuare lungo il sentiero entrando nel bosco seguendo i bolli rossi e passando qualche grosso masso fino a quando se ne intravede uno con sopra una croce.
Stare a SX di questo masso e seguendo sempre i bolli rossi in breve si è alla base del Pilastro Dalai Lama e delle vie che lo cingono.
Stare alla sua SX (viso monte) fino a che in corrispondenza di una fessura e clessidra si trova l’attacco che presenta una inconfondibile scritta rossa. 15/20 min dalla malga. 1h/1.5h dal P a Campogrosso

B) SCORCIATOIA ma sentiero POCO evidente


Schizzo via:

Rielaborata su gentile concessione di Matthias Stefani 


Relazione:


Compagni:

Marco Bulgarelli ed Andrea Pellegrini


Discesa:

dalla cima (libro di via) attrezzare una doppia da 30m che deposita in una sella erbosa. Seguire i bolli rossi che dapprima salgono un pendio terroso per aggirare un gendarme e dopo conducono al canale di scarico tra il Pilastro del Vajo Stretto ed il Pilastro Dalai Lama. Tramite alcuni blocchi della frana e passando sulla DX in rassegna le numerose vie sportive della parete (es. Nirvana) si perviene in breve vicini all’attacco ed in breve a ritroso al P (25/30 min tot).


Cartina:


GPS:


Total distance: 2217 m
Max elevation: 1630 m
Min elevation: 1221 m
Total climbing: 730 m
Total descent: -321 m
Total time: 07:47:34
Download file: Cavalcata_Camosci+Logica-Classica_gpx _2019-07-06_0927.gpx


Note:

  • Roccia buona, tiri simpatici e molto interessante se concatenata con la Cavalcata tra i Camosci ma soprattutto dopo con qualcosa sul magnifico Coston del Cornetto.  
    Questa combinazione è detta il Concatenamento Classico Cornetto (link).
  • Ho riportato nello schizzo i gradi dati dagli apritori, mentre nella descrizione ho messo i miei personali riferiti alla mia esperienza. Ogni buon alpinista direi deve saper leggere tra le righe e trarne le giuste considerazioni.



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via Eisenstecken

Croda di Re Laurino, 2741 m

gruppo Catinaccio, Val di Fassa (TN)

Apritori:

Otto Eisenstecken, F. Rabanser e J. Sepp il 2 settembre 1946


Descrizione

Salita dal deciso sapore dolomitico, sostenuta sul grado IV+ e V e con un tiro decisamente più difficile e che occorre guadagnarsi metro per metro. Per la compattezza della roccia, tecnicità e verticalità mi ha ricordato e la paragonerei alla Fehrmann al Basso con quest’ultima però priva di un tiro sul VI. L’avvicinamento e discesa banali e facilitati eventualmente dalla funivia al rif. Fronza, ne permettono la salita in giornata.


Accesso:

P nei pressi dalla stazione cabinovia al rif.Fronza (link)


Avvicinamento:

Giunti al rif. Fronza si segue per il 542S “Ferrata Santner” che in falsopiano verso N avvicina alla nostra parete già ben visibile, quando il sentiero tende ad alzarsi osservare bene in basso che si stacca una traccia che tramite ghiaioni e roccette conduce sotto alla parete della Croda di Re Laurino.

Nei pressi di una ascia di legno fatta ad ometto si osserva la caratteristica “forchetta”  che segna l’attacco.

tracciati ferrata Santner (green) ed avvicinamento (magenta)

Relazione salita:

RELAZIONE (ITA)
Itinerariovia Eisenstecken
prima salita2 settembre 1946 – Otto Eisenstecken, F. Rabanser e J. Sepp
Zona MontuosaDolomiti
SottogruppoCatinaccio
Settore / Parete / CimaCroda di Re Laurino 2813m
StatoItaly
Località di PartenzaMalga Frommer – Nova Levante (BZ)
Parcheggiogratuito presso la malga Frommer
Sentieri542S, 550
Punti d’appoggiorif. Fronza alle Coronelle (ev. rif. Santner)
Acquaal rifugio
Dislivello avvicinamento [m]600m circa ( 100m con seggiovia )
Dislivello itinerario [m]300m
Sviluppo itinerario [m]375m
Quota partenza [m]1740m (2320 m con seggiovia)
Quota arrivo [m]2741m
Bibliografia utilizzataLa nuova Guida del Catinaccio – Antonio Bernard 2008
Arrampicare sul Catinaccio e dintorni – Mauro Bernardi 2009
Cartografia utilizzataTabacco 006 – Val di Fassa e Dolomiti Fassane Catinaccio-Marmolada-Monzoni 1 a 25000
Difficoltà su rocciaIV+, V, 1 tiro di VI (1 passo VI+)
Qualità rocciaEccellente sul verticale, discreta nei tratti facili.
ProteggibilitàR3
SosteLa maggior parte su chiodi, S3 pericolosa e da valutare sul posto.
ImpegnoIII
Difficoltà globaleTD sost
MaterialeNDA, + qualche chiodo per rinforzare le soste
Esposizione prevalenteW
Discesacomoda tramite la ferrata Santner (542S)
Data gitasabato 28 luglio 2018
Tempo impiegato avvicinamento1,15 h
Tempo impiegato salita6 h
Tempo impiegato discesa1 h
CompagniClaudio Bassoli
Libro di vettaNO
Giudizio8,5
ConsigliataSi. Una classica da non mancare.

Descrizione dei tiri:

tiromdifficoltàdescrizione
L130IV+nei pressi della forchetta salire la compatta fessura con passo intermedio delicato. S1 su clessidra con cordone
L250IV sostcon andamento leggermente verso dx per rampa che verticalizza man mano la si percorre fin sotto ad un breve camino (ch) che si vince uscendone a sx. poi ancora su in verticale con ultimo passo in diedro leggermente strapiombante poi S2 su chiodi
L325IV, V-salire sempre per fessura che diviene camino verticale, poi leggermente a sx dove la pendenza si abbatte si trova S3. ! Noi abbiamo trovato questa sosta molto pericolosa. 1 ch sosteneva tramite un cordino in tiro un masso imbrigliato sotto. Dubitiamo che qualcosa sia crollato e questa sosta sarebbe da rifare come pure un disgaggio.
L430II,IIIcon andamento non obbligato a dx per terreno facile ma detritico, fino a portarsi 10m alla sx dell’evidente diedro fessura dove proseguirà la via. S4 su 2 ch
L520IV +portarsi nel diedro e con bei tecnici movimenti sostare nella grotta appena a sx del ch sul suo spigolo. S5 su clessidra
L645V+, III, V-uscire con passo deciso di strapiombo dalla grotta tramite buoni appigli, subito dopo spiana ma poco a poco torna verticale con un ultimo passo più difficile prima della sosta che si trova alla base delle due evidenti ed impegnative fessure del tiro dopo. S6 su 3 ch e clessidra
L730VI-,VI+,VI,V+tiro chiave di un grado secco superiore al resto della via e con chiodatura da integrare a friend grandi (#2+3+4).
Alzarsi con convinzione sopra la sosta, subito appare conveniente rinviare un nut incastrato sulla fessura di sx per poi portarsi subito su quella di dx su esili e spioventi appoggi.
Vincere la liscia fessura tramite arrampicata tecnica e delicata (2 cunei + 1 friend rosso incastrato) fin sotto ad un tetto ad arco verso sx, che si segue con arrampicata sempre faticosa ma più facile fino alla sosta. S7 su ch e clessidre
L840III, V sostuscire sulla sx traversando per qualche metro su terreno elementare per poi inserirsi nella fessura che continua che regala una entusiasmante arrampicata non difficile ma tecnica. S8 su 2 ch verticali a 2m + spuntone
L930I,IIIper terreno elementare portarsi decisamente verso dx fino alla sosta dentro ad una caratteristica forcella. S9 su ch
L1030III+,IIsu dritti per bella parete bianca verticale ma ricca di appigli, poi leggermente verso sx puntando ad un grosso masso appoggiato appena sotto ad una cengia che nasconde il ch di sosta. S10 1ch
L1145II,IV,III,Inoi siamo andati per cengia a dx a cercare lo spigolo a cui si perviene vincendo l’ultima paretina bianca di ottima dolomia. Poi la roccia degrada e sul filo porre attenzione a cosa si tocca. S11 su spuntone a 20m dal rifugio Santner
tot375

IV+,V, V+, VI (1 passo VI+)
TD sost, R3, III imp.
375 m, 11 L


Ripetizione del 28/07/2018

compagno: Claudio Bassoli


Schizzo usato:

Noi abbiamo usato sia il Bernardi che il Bernad, ed alla fine siamo più concordi con quest’ultimo.

© La nuova Guida del CATINACCIO – Antonio Bernard 2008

Eccellente come sempre anche il Bernardi (link guida)


Discesa:

Dall’ultima sosta subito si perviene al vicinissimo rifugio Santner e poi per elementare sentiero si imbocca in discesa la ferrata Santner 542S.

Tot: 1h


Note:

  • ! S3 Noi abbiamo trovato questa sosta molto pericolosa. 1 ch sosteneva tramite un cordino in tiro un masso imbrigliato sotto. Dubitiamo che qualcosa sia crollato e questa sosta sarebbe da rifare come pure un disgaggio.
  • Il tiro chiave necessità di convinzione e continuità per essere superato, anche per via della chiodatura esigua e vetusta e mal integrabile.
    Senza Claudio a farlo da primo dubito sarei passato in libera.

Cartina consigliata:

Tabacco 006-Val-di-Fassa-e-Dolomiti-Fassane-Catinaccio-Marmolada-Monzoni

Meteo:

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Carmina Burana

Chiusa di Ceraino

Val d’Adige (VR)

 


Accesso:

da SUD, uscita Affi tenere SP11 per Ferrara di Monte Baldo, entrati in Rivoli Veronese dopo la chiesa voltare a DX e per stretta strada e ponticello arrivare nei pressi della falesia pochi metri sopra l’Adige (maps link) 

Costeggiando l’Adige verso S in 3 min si è alla base delle vie su uno scudo liscio sul sentiero. Per l’attacco classico occorre risalire la ferratina a sx e portarsi nella cengia con cavo metallico che incide orizzontalmente tutta la parete.


Descrizione:

L0 = partiti da “Una Razza una Faccia” per dare più sviluppo alla via. 5b,5c, 20m, Dal sentiero a pochi metri dall’Adige risalire la liscia placca fino ad uscirne a sx sulla cengia con cavo metallico che incide orizzontalmente tutta la parete.

L1 = V, 15m. Si parte verticale leggermente a dx e poi deciso traverso a dx fin sotto all’evidente diedro.

L2 = V+, 20m. Si sale l’evidente diedro con bella arrampicata fino a che si esce con esposto e delicato traverso verso dx di qualche metro che conduce alla comoda sosta.

L3 = V+,VI+, VI, 25m. Tiro chiave di stampo classico e bellissimo ma protetto lungo e di impossibile integrazione. Si risale il diedro fino a che questo non diviene un camino tubolare, passo a metà di strapiombo che richiede decisione, poi sopra più facilmente prima dritto ed a seguire a sx si guadagna la comoda ed esposta sosta.

L4 = VI, 15m. Su per la placca fessurata fino a che non è sbarrata da un tetto che si aggira dal basso in fessura ed esposto traverso verso sx, fino alla sosta.

L5 = V+, 15m. Si sale leggermente ed appena possibile si traversa decisamente a dx abbassandosi leggermente in grande esposizione e poi si rimonta una placca povera di appigli fino alla sosta. Tiro più esposto che difficile.

L6 = IV+, III 25m. Si sale e si traversa verso dx ignorando gli spit che vincono gli strapiombi (via Una Razza una Faccia), fino a giungere nel fondo di un diedro canale un pò sporco che risalendolo ci porta in sommità alla fine della via. Tiro poco protetto e con scaglie instabili.

Relazione:

Difficoltà: VI+ (VI obbl.)
Proteggibilità: R2, R3
Impegno: II
Sviluppo: 90 m
Tiri: 6
Attrezzatura: NDA,  12 rinvii + friend e nuts
Esposizione: E
Tipo di roccia: calcare
Periodo consigliato: primavera ed autunno
Tempo salita: circa 3h
Bellezza: ****
Apritori:
Riferimenti bibliografici: Arrampicare in Val d’Adige – Monte Cimo
Tra il lago e il fiume, 2007 | Coltri S., Vidali B.,
Monte Baldo Rock | Cristiano Pastorello, Eugenio Cipriani – Vers SUD 2014
Cartografia: Kompass, foglio 102, Lago di Garda – Monte Baldo, scala 1:50.000

Compagni:

Gabriele Bedogni


Schizzi vie:

 


Discesa:

  • Prendere il sentiero poco evidente che solca a mezza costa tutta la parte sommitale e con direzione S-N conduce in falso piano al sentiero principale. Si raccorda al sentiero delle Pale Mediane qui.
  • doppie consigliabili solo dalla sosta sotto l’ultimo tiro prima di arrivare al bosco sommitale

GPS:


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Note:

  • Come tutte le vie “storiche” di Ceraino occorre prendere i gradi e spittature con le pinze. Avere chiaro e saldo l’obbligatorio e dare mezzo grado in sù alle valutazioni, se si passa qua poi altrove sarà più facile.

Bibliografia:


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Pilastro Stefani – Bellorio

vajo dell’Anguilla , 800m

Bellori (VR)


Prima salita:

Matthias Stefani nelle ultime due lunghezze mentre il primo tiro con D.Bellorio nel 2016


Via di stampo classico, logica e dalle difficoltà contenute. Caratterizzata da un comodo e corto avvicinamento, si sviluppa su un bel pilastro roccioso che domina il Vajo Dell’Anguilla, seguendo i punti più vulnerabili della parete.
Via protetta a chiodi ravvicinati. Soste ottime su fix.


Accesso:

Da SUD:
Uscita VR est -> Grezzana / Bosco Chiesanuova -> Stallavena -> Lugo -> Bellori.
Dopo aver passato la contrada Corso (sulla strada che da Lugo di Grezzana porta ad Erbezzo) in prossimità di una curva, dopo un rettilineo, prendere la strada sulla dx che conduce alla località ”PORTELLO”. Passare il gruppo di case fino al termine della strada asfaltata quindi proseguire per una ventina di metri sulla strada sterrata.
Parcheggiare nello spiazzo di fronte ad un grande cancello grigio che da accesso ai prati (lasciando libero il passaggio!).

Link a Parcheggio.


Attacco:

Oltrepassare il cancello ed attraversare il prato fino ad incontrare l’evidente sentiero che scende verso il Vajo dell’Anguilla (1min ).
Percorrerlo fino ad incrociare un bivio con una piccola tabella di legno che indica “Pilastro Stefani-Bellorio” ( 1min dal prato ), proseguire seguendo la traccia a sx che costeggia tutta la parete fino a raggiungere un ometto di sassi in prossimità di un vajo di terra (1min dalla tabella).
Abbassarsi in obliquo per una ventina di metri attraversando il vajo terroso e portarsi a ridosso del pilastro roccioso fino a raggiungere l’evidente cengia di accesso che porta all’attacco dello zoccolo e quindi della via. (1min dall’omino di sassi).
Targa con nome alla base.
Tot: 10/15 min


Foto tracciato:

Schizzo via:

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Descrizione tiri:

generalmente IV, un singolo passo di VI (oppure A0)
9 rinvii+cordini per le soste. Buona possibilità di integrare ulteriormente(Friends)
Roccia: Buona a tratti Ottima (1 tratto roccia Discreta)
Via di stampo classico dalle difficoltà contenute.


L1: Alzarsi sopra la sosta seguendo un corto diedrino per poi prendere la bella fessura che divide la compatta placca alla base del pilastro, traversare leggermente a dx e poi verticalmente fino alla sosta.(8chiodi, sosta su 2fix, IV+ continuo, poi III+, 25m)

L2: Aggirare la sosta sulla dx seguendo per pochi metri la cengia che da accesso alla seconda parte del pilastro. Seguire la larga fessura, poi una placca con leggero traverso verso dx ed infine ritornare verso sx vincendo un facile piccolo strapiombo fino alla comoda sosta. (8chiodi,1cordone su clessidra, sosta su 2fix, Libro di Via, IV, 25m)

L3: Dalla sosta un esposto e caratteristico traverso a sx permette di aggirare la placca strapiombante soprastante e porta nell’altro versante del pilastro. Da qui con breve passo atletico (VI oppure A0) si vince un compatto muro verticale che conduce al diedrino finale e quindi in vetta. (8chiodi,un cordone , sosta su 2fix, 30m)


Discesa:

  • Dalla sosta sommitale aggirare la cima verso destra, prima scalvando un masso e poi per cengia erbosa un po’esposta (10m), fino al fix di calata. Calarsi con una comoda doppia di 5 metri fino alla piccola forcellina con splendida vista sugli strapiombi gialli della parete a fianco. Prendere quindi l’evidente traccia che scende verso dx e si collega al vajo di terra: scenderlo con attenzione ed in 5min si ritorna al bivio con la tabella.(passi di 2°).
  • Oppure: possibilità di calarsi lungo la via con tre calate da 20m circa.

Tot: 15 min


Compagni cordata:


Note:


GPS:


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Meteo:


Meteo Grezzana

Link utili:


Altre vie nei dintorni:

Stallavena Valpantena 2 2

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